Cosa trasforma l’amore infantile in un amore maturo ed appagante? Ci innamoriamo con il cervello “infantile”, il sistema limbico emotivo,impulsivo e volatile,che raggiunge la maturità strutturale all’età di tre anni.
Amiamo con la parte più profonda e stabile del cervello adulto- la corteccia prefrontale- che raggiunge la mielinizzazione completa intorno ai 28 anni.
All’inizio l’amore è pieno di meraviglia e gioia, ma inevitabilmente puzza di conflitto e dolore a causa dell’eccessiva preoccupazione di sé e dell’incapacità di vedere le prospettive altrui.
L’amore maturo nasce dai nostri valori più profondi e umani di compassione, gentilezza e cura, basati sulla capacità di comprendere le prospettive del nostro partner.
Per gli adulti innamorati, essere protettivi è più importante che essere protetti.
Vi siete mai chiesti come mai possiamo comportarci da adulti sul lavoro e nelle amicizie, ma faticare per riuscire a mantenere semplici comportamenti da adulti con il nostro partner?
Siamo più propensi a scivolare nel cervello “infantile” nelle relazioni familiari, perché l’amore espone le nostre vulnerabilità più profonde in modi che la maggior parte di noi non ha sperimentato più dalla prima infanzia.
Nessuno può “toccare i nostri tasti emotivi” così facilmente come i propri cari.
Mentre i bambini sono impotenti riguardo i loro stati emotivi, esercitano un grande potere sugli stati emotivi degli altri.
Gli adulti che amano come i bambini si sentono male se i loro partener hanno interessi, gusti, e vulnerabilità che non rispecchiano il fragile senso di sé.
La maggior parte dei reclami nell’amore “infantile” hanno questo sottinteso: “Lei deve essere più simile a me.
Deve pensare e sentirsi come me”.
Confondendo l’intimità con il fatto che i loro partner pensano e si sentono allo stesso modo , gli amanti “infantili” si sentono rifiutati e traditi se i loro partner pensano e si comportano come quegli individui unici che sono.
La visione binoculare
Il modo migliore per raggiungere l ‘amore maturo è quello di sviluppare le abilità relazionali più importanti.
La visione binoculare è la capacità di considerare il punto di vista del vostro partner accanto al vostro e di vedere voi stessi attraverso gli occhi del vostro partner.
Solo la visione binoculare può dare un’immagine accurata di qualsiasi interazione e del rapporto nel suo complesso.
Non importa quanto accurata possa essere la prospettiva di un partner, è un’immagine incompleta senza quella dell’altro.
Con la visione binoculare, non si abbandona la prospettiva; la si arricchisce, attraverso una comprensione più profonda di quella del proprio partner.
Solo la visione binoculare permette di vedere più profondamente nel cuore del partner, osservando la tua parte nell’interazione.
Amore maturo: leggi le reazioni del tuo partner
Solo un piccolissimo segmento della corteccia prefrontale superiore va ad analizzare oggettivamente il proprio comportamento, e quella parte è praticamente offline quando sei “sequestrato” da una tempesta emotiva.
Il nostro cervello si è evoluto per tracciare il comportamento altrui nelle interazioni, non il nostro.
Inoltre, le emozioni negative si vivono diversamente dentro di noi rispetto a ciò che appare all’esterno.
Per esempio, quando siamo risentiti, ci sentiamo come se fossimo trattati ingiustamente, sfruttati o ignorati, mentre all’esterno sembriamo meschini, ostili, esigenti e ingiusti.
Se il vostro partner vi sta percependo male, assicuratevi di esprimere la vostra più profonda vulnerabilità – senso di colpa, vergogna, tristezza, paura – piuttosto che le difese cerebrali della vostra parte “ infantile” contro la vulnerabilità – colpa, negazione, rifiuto, evasione, rabbia.
Il contagio emotivo
Il legame emotivo che ci tiene insieme agisce come un condotto di contagio emotivo e reciprocità.
Quando il vostro partner sente qualcosa, automaticamente sentite qualcosa di molto simile.
Se è negativo, probabilmente vi ritirerete nel cervello “infantile” e darete la colpa al vostro partner per la sensazione che state condividendo:
“Sono frustrato, il che significa che sei frustrante”.
“Mi sento rifiutato, il che significa che sei cattivo o freddo e indifferente”.
“Mi sento controllata, il che significa che sei un incontrollabile”.
Tali false percezioni sono una garanzia di rovina per qualsiasi relazione.
Nel migliore dei casi, rendono i nostri partner difensivi.
Nel peggiore dei casi, indeboliscono i legami emotivi.
Con la visione binoculare, impariamo ad usare il sensore interno della reciprocità emotiva per ottenere informazioni:
“Sono frustrato, il che significa che probabilmente ti senti frustrata anche tu.”
“Mi sento rifiutata, il che significa che probabilmente ti senti sopraffatto o distratto.”
“Mi sento controllato, il che significa che ti senti ansiosa o fuori controllo”.
Formulazioni come queste sono di solito più accurate e sempre più suscettibili di suscitare compassione da parte del vostro partner, piuttosto che difensività o controaccusa.
Nel cervello “infantile” diamo la colpa delle nostre emozioni vulnerabili ai nostri partner: “Mi fai arrabbiare così tanto!”
Con la visione binoculare del cervello adulto, riusciamo a gestire la nostra ansia, la paura e la vergogna (che causano la maggior parte della rabbia) e capire cosa stimolano nei nostri partner: “Sono piuttosto ansioso, e so che anche tu sei a disagio.
Ma sono sicuro che possiamo trovare qualcosa su cui entrambi possiamo sentirci bene”.
Essere consapevoli della propria vulnerabilità e riconoscere il disagio del vostro partner vi dà la possibilità di essere entrambi compassionevoli.
E tu hai una modalità di amore maturo oppure ti lasci guidare dal “cervello infantile”?
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