Decidere di andare all’estero è sicuramente un cambiamento significativo nella tua vita.
Come ogni cambiamento desiderato esso si caratterizza per un ciclo emotivo formato da fasi specifiche.
A metà degli anni ’70 due ricercatori americani Don Kelley e Daryl Conner hanno notato che quando le persone affrontano un cambiamento volontario attraversano un ciclo prevedibile di emozioni.
Sulla base dei loro studi hanno sviluppato un modello del “ciclo emotivo del cambiamento”.
Tale ciclo si compone di cinque fasi. Ogni fase si caratterizza per una specifica emozione.
E’ importante conoscere tutte le fasi del ciclo di cambiamento perché non sarai più spaventato dagli stati emotivi che proverai durante le diverse fasi che inevitabilmente ti troverai ad attraversare.
Familiarizzare con il ciclo emotivo del cambiamento ti permetterà di andare all’estero con maggior consapevolezza e serenità.
Fasi del ciclo del cambiamento
Indice
Le cinque fasi del ciclo del cambiamento sono:
Ottimismo disinformato.
Pessimismo informato.
Realismo pieno di speranza.
Ottimismo informato.
Completamento.
Andare all’estero: come applicare il modello
Puoi utilizzare le cinque fasi delineate in questo modello per comprendere e anticipare le tue risposte emotive quando inizi un cambiamento importante come quello di decidere di andare all’estero.
Di seguito, esaminiamo ogni fase in dettaglio e delineiamo gli strumenti che puoi utilizzare per far fronte alle tue mutevoli risposte emotive.
Fase 1: Ottimismo disinformato
Nella prima fase potresti essere entusiasta di iniziare, ma i tuoi livelli di risposta emotiva saranno bassi, poiché sarai concentrato sul fare, piuttosto che sul pensare.
Potresti non essere consapevole delle difficoltà che incontrerai lungo la strada.
L’ottimismo e la fiducia che tutto andrà per il meglio fa minimizzare la presenza degli ostacoli lungo il percorso.
Ottimismo disinformato: consigli
Sfrutta la tua eccitazione: scrivi un elenco dei benefici che ti aspetti di ottenere da questo cambiamento.
Esso ti permetterà di non scoraggiarti nei momenti di difficoltà.
Non strafare: quando iniziamo un nuovo progetto tendiamo a fare troppo e troppo in fretta con il rischio di ritrovarci con il fiato corto.
Meglio correre meno e focalizzarsi sull’ essere costante.
La fase dell’ottimismo disinformato non dura molto e presto ti troverai a dover fare i conti con la seconda fase.
Fase 2: Pessimismo giustificato
Dopo un pò di tempo dall’inizio del tuo percorso di cambiamento cominci a scontrarti con la realtà.
Inizi a fare i conti con le inevitabili difficoltà che incontri lungo il tuo percorso.
L’assenza immediata di risultati concreti può crearti frustrazione.
Potresti essere portato a metter in dubbio la bontà del tuo progetto di espatrio.
Possono prendere il sopravvento i pensieri negativi quali:
“Non sarò in grado di riuscire”
“Ho scelto un obiettivo superiore alle mie capacità”
“Posso iniziare domani”
“Ho sopravvalutato le mia capacità”
“Non ci riesco”.
Con questi pensieri negativi sprofondi nella “Valle della disperazione”.
In questa seconda fase il 90% dei percorsi di cambiamento si interrompono.
Spesso è proprio in questa fase che si decide di non partire più.
Uscire dalla propria “confort zone” spaventa.
Di fronte ai primi ostacoli e alle concrete difficoltà che il trasferimento all’estero comporta, la motivazione e l’entusiasmo di partenza vengono meno.
Molte persone sperimentano ansia o attacchi di panico quando dubbi ed incertezze prendono il sopravvento.
Pessimismo giustificato:consigli
In questa fase molte persone rivedono e correggono il proprio percorso di cambiamento.
Se ti accorgi che stai procrastinando o ti senti frustrato, potresti fare un check-out.
Rivedi i tuoi obiettivi per assicurarti che siano ancora raggiungibili o adattali per adattarli alla tua nuova comprensione della situazione.
Potresti anche cercare un mentore o il supporto della tua rete amicale per aiutarti ad affrontare le sfide e i pensieri auto-sabotanti.
In alternativa, prova a tenere un diario.
Più verbalizzi i tuoi dubbi e le tue paure, più è facile affrontarli.
Chi sta attraversando questa fase non dovrebbe guardare all’obiettivo finale (che in questo momento sembra irraggiungibile) ma procedere un passo alla volta, limitandosi a raggiungere il micro obiettivo che lo porterà al passo successivo.
Meglio ancora se riesci a scomporre gli obiettivi in azioni da compiere nell’arco della giornata.
Se riesci a focalizzarti sul momento presente, ciò riduce il gap tra impegno e risultato finale.
Ogni volta che raggiungi ciò che ti sei prefisso per quel giorno, metti una bella X sul calendario.
Ciò ti aiuterà a vedere concretamente il proseguire dei tuoi passi per il raggiungimento del traguardo finale.
Fase 3: Realismo speranzoso
Una volta superata la “Valle della disperazione”, il tuo pessimismo dovrebbe iniziare a diminuire.
Potresti ancora sentirti ansioso, ma è più probabile che tu sia in grado di risolvere i problemi, perché ora hai più familiarità con la tua nuova situazione.
Usa piani d’azione o strumenti di gestione per tenerti al passo con le attività e cercare modi per costruire abitudini che supportano il cambiamento che hai apportato.
Ad esempio, se ti sei iscritto ad un corso di lingua, dedica orari costanti allo studio.
Chi riesce a superare la fase del pessimismo, concentrandosi sui singoli passi, si ritroverà in una nuova fase, quella del realismo.
Riuscirai a vedere la realtà: ti renderai conto che il cambiamento richiede tempo e fatica e sarà più difficile di quanto immaginato.
Realismo speranzoso:consigli
In questa fase è importante rimanere focalizzati sul presente e sui sotto-obiettivi che ti porteranno all’obiettivo finale.
Adottare un atteggiamento pragmatico, concentrarsi esclusivamente sul prossimo “gradino” ti aiuterà a mettere da parte il pessimismo e a sviluppare un atteggiamento di speranza per il tuo cambiamento.
Questa terza fase è la più importante per il tuo percorso di cambiamento.
Man mano che inizierai ad avanzare sulla tua strada, rimanendo focalizzato sui micro-obiettivi, anche il tuo stato emotivo cambierà, entrando nella quarta fase.
Fase 4: Ottimismo giustificato
Se riesci a restare focalizzato sulle singole azioni quotidiane per un periodo sufficientemente lungo arriverai alla quarta fase del ciclo emotivo del cambiamento: l’ottimismo giustificato.
I tuoi progressi saranno sempre più visibili, sarai sicuro di aver fatto la scelta giusta.
Guarderai al cambiamento con un sguardo più sereno, ti sentirai meno ansioso e saprai come affrontare i nuovi ostacoli.
Ottimismo giustificato: consigli
Usa pensieri motivanti per assicurarti di rimanere positivo.
Ora potresti essere in grado di supportare altre persone che si trovano in una fase precedente del processo di cambiamento.
Ad esempio, potresti offrirti di essere un “compagno di studio” o un mentore per qualcuno che inizia un nuovo corso o offrirti di condividere le tue nuove conoscenze con i colleghi.
Questo è un modo efficace per consolidare nuove informazioni, per rimanere focalizzato sul tuo obiettivo e potresti persino ispirare qualcuno a intraprendere un cambiamento simile al tuo.
Chi è riuscito ad attraversare senza farsi travolgere la fase del pessimismo e del realismo inizierà in questa fase a vedere i primi risultati della sua tenacia e determinazione.
Occorre valorizzare i primi micro risultati raggiunti, piuttosto che focalizzarsi sempre e solo su ciò che rimane ancora da fare per il traguardo finale.
Valorizzare ciò che si è già fatto aiuterà a costruire un ottimismo giustificato e dare carburante al cambiamento in atto.
Andare all’estero: l’ultima fase
Arriviamo così alla quinta e ultima fase del ciclo emotivo del cambiamento.
Fase 5: Completamento
Probabilmente ti sentirai molto soddisfatto quando raggiungerai il tuo obiettivo.
I tuoi livelli di risposta emotiva si saranno abbassati, ora che hai risolto i problemi e hai apportato un cambiamento importate per il tuo futuro.
Completamento: consigli
Non commettere l’errore di dare per scontato il tuo cambiamento.
Festeggia il tuo successo,celebra il traguardo raggiunto e ringrazia le persone che ti hanno supportato durante il processo di cambiamento.
Infine, prima di andare avanti, rifletti su cosa è andato bene e cosa hai imparato.
Questo tipo di revisione del tuo progetto aumenterà la tua autostima e potrà aiutarti con progetti simili in futuro.
Il ciclo del cambiamento si concluderà nel momento in cui il cambiamento desiderato sarà stato ottenuto.
E tu quali emozioni hai povato durante il tuo progetto di andare all’estero?
Se lo desideri puoi condividere qui sotto i tuoi pensieri.
Fonti
Don Kelley and Daryl R. Conner, “The Emotional Cycle of Change,” in JE Jones and JW Pfeiffer, eds… The 1979 Annual Handbook for Group Facilitators (San Diego, Calif.: University Associates, Inc., 1979).
https://www.mindtools.com/pages/article/kelley-conner-cycle.htm