Trasferimento e attacco di panico: come affrontarlo al meglio.
Forse stai progettando di trasferirti all’estero.
Oppure il tuo partner ha ricevuto una buona posizione lavorativa e tu lo seguirai.
Magari hai già deciso di trasferirti e stai pianificando i vari passaggi per realizzare questo cambiamento.
Oppure sei arrivato da poco nel nuovo paese e ti stai ambientando.
Nel periodo che precede o segue un cambiamento importante com’è il trasferimento all’estero potrebbe capitarti di essere preda di uno o più attacchi di panico.
Che cos’è un attacco di panico
Indice
Vediamo insieme che cos’è un attacco di panico e perché può sopraggiungere prima o dopo un cambiamento importante.
Un attacco di panico è un’improvvisa ondata di paura e ansia che causa sintomi sia fisici che psicologici.
Il livello di paura sperimentato non è realistico ed è sproporzionato rispetto agli eventi o alle circostanze che innescano l’attacco di panico.
Chiunque può avere un singolo attacco di panico, ma episodi frequenti e in corso possono essere un segno di un malessere che va compreso ed affrontato, piuttosto che ignorato.
Trasferimento e attacco di panico: impara a riconoscere i sintomi
I sintomi fisici di un attacco di panico possono includere respirazione veloce, sudorazione intensa, tremore, nausea, vertigini, intorpidimento o formicolio, brividi o sensazioni di calore e aumento della frequenza cardiaca.
Oltre alla paura estrema, possono esserci sentimenti di disconnessione da se stessi, perdita di controllo, pericolo imminente e un forte desiderio di fuggire o evitare la situazione.
Questi sintomi, che spesso assomigliano ai sintomi di un infarto o di un disturbo respiratorio, possono essere accompagnati dalla paura di morire.
L’insorgenza dei sintomi è improvvisa e può svilupparsi sia da uno stato di calma che da uno stato ansioso.
Alcune persone sperimentano attacchi di panico con sintomi limitati, che consistono in meno di quattro dei sintomi comuni sopra elencati.
Gli attacchi di panico durano da cinque a 20 minuti, generalmente raggiungono il picco entro 10 minuti.
Un attacco di panico può verificarsi più volte nell’arco di poche ore e, per alcune persone, ogni giorno o una volta alla settimana.
Chi ha frequenti attacchi di panico spesso arriva a riconoscere le situazioni che scatenano un attacco e impara ad essere preparato.
Cambiamento e attacco di panico
Ogni individuo nel corso della propria esistenza, si trova a dover affrontare diversi cambiamenti.
Essi rappresentano una sfida importante e talvolta producono un alto livello di ansia.
Perché il cambiamento spaventa?
Uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano è quello della sicurezza.
Questo bisogno nasce dall’istinto di sopravvivenza di ogni essere vivente.
L’abitudine asseconda il bisogno dell’essere umano di avere sicurezza nella sua vita.
Quando ci confrontiamo con una situazione nuova il timore di perdere la sicurezza consolidata comporta una sensazione di non accettazione, che il corpo percepisce come un allarme.
Gli eventi più stressanti per un individuo sono costituiti da tutte quelle circostanze in cui avviene un distacco e si é in qualche modo costretti a riorganizzare la propria esistenza.
Decidere di andare a vivere all’estero rappresenta una di quelle situazioni in cui si deve riorganizzare la propria esistenza.
Esordio dell’atttacco di panico
Generalmente l’esordio del disturbo di panico avviene proprio durante un contesto di cambiamento di vita come ad esempio un trasferimento in un’altra città.
Gli attacchi di panico possono trovare terreno fertile nei momenti in cui gli abituali stili di vita possono cambiare radicalmente, segnando un passaggio nella storia dell’individuo, e portando in sé la paura del nuovo.
E’ proprio nella fase del cambiamento che l’individuo può avvertire la propria fragilità e paura perchè è come se dovesse fare un salto nel vuoto.
Spesso questi salti nel vuoto non sono un rischio reale e, se compiuti, consentono una migliore qualità della vita.
Altre volte, nella fase di un cambiamento può succedere che gli attacchi di panico si ripetano, dando vita ad un vero e proprio disturbo di panico.
Quando ciò succede essi segnalano che c’è qualcosa nel cambiamento in atto che non va, qualcosa che dobbiamo modificare.
L’attacco di panico ci segnala che è arrivato il momento di entrare in ascolto di noi stessi per riuscire a riprendere in mano le redini della nostra vita.
Spesso il primo passo è il più faticoso perché occorre riconoscere il problema in atto e chiedere aiuto.
Trasferimento e attacco di panico
Il trasferimento all’estero, come qualsiasi altro evento percepito come un importante cambiamento nella nostra vita, ci costringe ad uscire dalla nostra “confort zone”.
Esso può innescare stress, ansia e portare l’individuo ad avere uno o più attacchi di panico.
Cominciamo con alcune informazioni di base.
La maggior parte della letteratura sullo stress e il coping ritiene che non esiste un cambiamento di vita intrinsecamente difficile.
Gli eventi della vita sono stressanti o meno a seconda di come riesci a viverli.
Quando si verificano cambiamenti, essi riguardano una varietà di fattori e il modo in cui li interpreti determinerà il loro impatto su di te.
Hai senza dubbio visto in tv, o forse nel tuo stesso quartiere, persone che hanno attraversato un cambiamento traumatico, come un tornado, un uragano, un’alluvione o un incendio, e devono affrontare il danno che ha fatto alle loro vite .
In qualche modo, sebbene abbiano subito perdite incredibili, si rialzano pronti ad andare avanti con le loro vite.
Trasferimento in una città sconosciuta
Di tutti i cambiamenti della vita, quello che emerge come il più memorabile si rivela essere il trasloco di casa.
È il tipo di evento che anche dopo molti anni, le persone sono inclini a ricordare come avente un significato particolare .
Potrebbero volerci diversi anni prima che un adulto si adatti ad una nuova situazione di vita.
Pertanto non spaventarti se non riesci subito a sentirti a “casa” nella nuova città dove hai scelto di trasferirsi.
Non solo una persona ha bisogno di sviluppare nuove routine quotidiane, ma anche nuove relazioni, e quelle nuove relazioni richiedono tempo.
Coloro che si trasferiscono per iniziare un nuovo lavoro hanno le proprie sfide, come l’adattamento a un nuovo ambiente, nuove routine e un nuovo posto di lavoro.
Invece quelli che si trasferiscono (spesso sono le donne a seguire il partner) ma rimangono in casa a prendersi cura dei bambini, sembrano fare più fatica ad adattarsi.
Sono più inclini a sentimenti di isolamento e solitudine perché spesso sono sole e senza la compagnia di vecchi amici e colleghi di lavoro.
Trasferimento e attacco di panico: come gestirlo
Il trasferimento é un cambiamento importante
Riconosci che il trasferimento che stai per fare o hai appena concluso occupa un posto speciale nella tua vita.
E’ qualcosa che ricorderai per anni, se non decenni.
Piuttosto che cercare di spingerlo fuori dalla tua coscienza perché è così intrinsecamente doloroso, dagli il rispetto che merita tra gli eventi importanti della tua vita.
Visualizza lo stress non come una minaccia, ma come una sfida
Poiché lo stress è nella mente di chi guarda, come molti ricercatori amano dire, puoi prendere un evento che hai paura ti travolga e trasformarlo in un’occasione che puoi superare e conquistare.
Apprezza i vantaggi del cambiamento
La scienza che si occupa dell’arco della vita, ha dimostrato che rimanere bloccati a lungo nella propria confort-zone della vita è dannoso per la tua crescita cognitiva.
I cambiamenti nella routine possono servire da stimolo al tuo sistema nervoso stagnante e consentirti di sviluppare nuovi percorsi neurali.
Ricorda le volte in cui sei riuscito ad affrontare e superare con successo un cambiamento
Mentre affronti una nuova sfida, usa la consapevolezza che sei riuscito a farcela in precedenza per darti forza.
Arrivare a fidarsi di te stesso e della tua capacità di superare le inevitabili difficoltà della vita aiuterà a diminuire il “e se” del domani
Rivolgiti alla tua rete di supporto
I ricercatori nel campo dello stress e del coping sanno che il supporto sociale è una delle chiavi più significative per gestire con successo qualsiasi cambiamento.
Anche una comunità online di persone che stanno vivendo esperienze simili alla tua può darti un supporto emotivo, così come alcuni suggerimenti pratici.
Prepara, prepara, prepara
Riuscire a pianificare il trasferimento è uno dei modi migliori per far sì che tutto vada per il meglio.
Un trasferimento all’estero ti impone di riflettere su cosa vuoi davvero dalla tua vita, su quali obiettivi vuoi raggiungere, su come e dove vuoi orientare la tua vita, a quali valori vuoi dare la precedenza o quali sono gli obiettivi che in questa fase della tua vita vuoi raggiungere.
Impara a valorizzare gli aspetti positivi del trasferimento che hai scelto.
Anche se è una tua scelta esso comporterà comunque momenti di dubbio, di incertezza, come per tutti i passi importanti della tua vita.
Usa modelli di ruolo per ispirarti durante questo momento difficile della tua vita
Trova esempi di persone che ti ispirano a navigare in un periodo difficile della vita.
I numerosi casi di persone che hanno affrontato momenti difficili mantenendo fede e ottimismo possono darti la rassicurazione che è possibile affrontare con successo anche agli eventi più stressanti.
Impara a rilassarti
Esercizi di rilassamento e consapevolezza, come respirazione profonda, meditazione, yoga, massaggi, immagini guidate e rilassamento muscolare progressivo, possono aiutare a ridurre l’ansia e lo stress che portano a un attacco di panico.
Renditi conto che il cambiamento fa parte della vita
Potresti non cercare il cambiamento, ma quando arriva, ricordati che la vita di nessuno è priva di cambiamenti.
Nessuno riesce a superare la vita senza subire qualche tipo di cambiamento, quindi quando accade, non combatterlo ma accettalo serenamente.
Trasferimento e attacco di panico: hai mai vissuto quest’esperienza e come sei riuscito a superarla?
Se lo desideri puoi lascaure un tuo commento qui sotto.
Fonti originali
6 Comments
Stella
La sto vivendo ora e non riesco ad affrontarla. Per la prima volta sperimento una paura paralizzante che non mi permette di andare avanti ed affrontare il vuoto. Come posso uscirne?
marina arrivas
Gentilissima,l’angoscia emotiva può a volte creare un blocco (paura paralizzante l’ha chiamata lei) nei confronti di ciò che è ignoto e come tale non può controllare nè prevedere. Le preoccupazioni -rispetto ad un cambiamento importante che non si sente ancora pronta a realizzare-possono intensificarsi,diventare ossessioni,pensieri catastrofici e disperazione. E’ necessario che provi a comprendere le motivazioni profonde che la spingono a temere questo cambiamento: spesso non c’è un solo motivo ma un’insieme di ragioni che vanno indagate e comprese a fondo per poter oltrepassare questo blocco emotivo che la paralizza.
Buona vita!
Stefano
Ho abitato in parecchi posti , Inghilterra (3 città diverse)Amsterdam e naturalmente Italia.
Son stato a Manchester negli ultimi 9 anni e adesso, con la mia ragazza (10 anni quasi assieme)
Abbiamo deciso di trasferirci a Edimburgo.
La città è bella, la adoro, siamo noi che abbiamo fatto di tutto per venire.
Però ho un ansia o malinconia, non so spiegare, che non mi lascia, ormai son qui da 3 mesi.
Non ho avuto tempo e voglia di visitare la città, che ripeto è magnifica.
In più il lavoro mi ha stressato parecchio, una situazione veramente tossica (l’ho lasciato e cerco altro )
Non ho mai avuto problemi di cambiare, ho lavorato in decine di posti (20/25?) e vissuto in 7 città diverse, 3 paesi diversi.
Ma questa volta, la mia mente mi sta facendo brutti scherzi.
Vorrei ritrovare la serenità e godermi la nuova esperienza, ma ho un magone in gola contunuo e malessere generale.
marina arrivas
Caro Stefano, il trasferimento è considerato tra gli accadimenti più stressanti nella scala degli eventi di vita che inducono stress.
Ogni trasferimento richiede di uscire dalla propria “confort zone”: anche se ha affrontato diversi cambi di stati e città, l’adattamento richiede sempre un tempo variabile.
Questo tempo dipende anche da cosa si è lasciato alle spalle ed anche da cosa deve ricostruire nella nuova città (amicizie, lavoro, abitudini…)
Il tempo dell’adattamento dipende anche da chi siamo nel momento in cui ci trasferiamo. La nostra identità non è data una volta per sempre ma è in continuo divenire. La persona che si è trasferita anni fa non è la stessa che si trasferisce oggi,
Questi sono solo alcuni spunti (non conoscendola di più non posso dirle) che possono aiutarla a riflettere sul disagio che prova in questo periodo.
Magari ha affrontato un periodo di vita stressante ed ha solo bisogno di rallentare un po’ i ritmi.
Si dia tempo (tre mesi sono davvero pochi) per adattarsi al nuovo ambiente.
Sicuramente riconoscere il malessere che sta vivendo è il primo passo per superarlo.
Provi ad ascoltarsi di più per capire cosa desidera in questo periodo particolare.
Se, nonostante un congruo tempo, non vedesse miglioramenti può prendere in considerazione l’idea di rivolgersi ad un professionista: talvolta uno sguardo diverso sulla realtà che sta vivendo può farle capire cosa cambiare per superare l’impasse.
Buona vita!
Antonio
Gentilissima Dottoressa,
Ho letto il suo articolo e mai mi sarei aspettato di arrivare a questo punto di stress per un trasloco.
Ci stiamo trasferendo dalla grande città ad un posto più piccolo, nella stessa regione a pochi chilometri dal posto in cui vivo. Ma passiamo da una situazione di “caos cittadino” ad un’altra di calma totale. Oltre al fatto che spesso un posto piccolo porta con sé una certa cultura di “intimità sociale” mi passi il termine, a cui non siamo più abituati e da cui probabilmente io e la mia compagna siamo scappati anni fa (veniamo da due piccoli paesi).
Tutto quello che mi sta accadendo sembra assurdo, ho cambiato una decina di case, in diverse regioni d’Italia, abbiamo venduto la nostra casa d’infanzia e non ho provato grandi emozioni, ma oggi, a pochi giorni dal trasloco (ripeto nella stessa regione a pochi km di distanza) mi sta “travolgendo”, e non riesco a gestire questa sensazione di disagio e disorientamento. Oltretutto la mia compagna prova la stessa identica cosa.
La ringrazio,
Cari saluti.
Antonio.
marina arrivas
Gentilissimo Antonio, come avrà certamente letto nel mio articolo, il trasloco è considerato un avvenimento tra i più stressanti.
Alcune ricerche hanno evidenziato che lo stress associato ai traslochi multipli può avere ricadute negative sulla salute psico-fisica dell’individuo.
L’ansia da trasloco può scatenare veri e propi attacchi di panico. Ogni trasloco chiude un capitolo della nostra vita e ne apre uno nuovo. Dal punto di vista psicologico è come dover elaborare un lutto. La casa ed i luoghi che abitiamo (quartiere,rione, città), oltre alle persone con le quali abbiamo intessuto relazioni, contribuiscono a formare la nostra identità. Con il trasloco vengono meno alcuni aspetti della nostra identità. La mente funziona per schemi abituali, per routines. Ciò allegerisce l’ansia dell’incertezza. Il trasloco fa venir meno i nostri punti di riferimento ed allora appare l’ansia (l’attacco di panico é una forma di ansia). E’ una reazione normale ed adattiva. La possiamo pensare come un campanello di allarme di fronte all’incertezza della nuova situazione.
Provi a seguire i punti indicati nel mio articolo. Solitamente dopo un trasloco occorrono diversi mesi perchè l’individuo si adatti al nuovo contesto. Se lo stato ansioso dovesse perdurare a lungo può prendere in considerazione l’idea di farsi aiutare da un professionista.
Buona vita!