Trasferirsi per amore? Secondo un sondaggio il 43% delle persone ha paura del trasferimento e rivaluta il rapporto
Anche se può essere eccitante, specialmente se andate a vivere insieme per la prima volta, perché conoscerai il tuo partner più intimamente, incontrerai nuovi amici e ricomincerai da capo, può anche essere una sfida perché sarà un grande cambiamento nella vostra relazione.
Oltre alla possibilità di condividere una casa e le responsabilità che ne derivano, potresti lasciare il lavoro, gli amici, la famiglia e dove ti sentivi a tuo agio. Situazioni che non sono da prende alla leggera!
Trasferirsi per amore non è così semplice
Non sempre il trasferimento è una cosa facile. Anzi, a volte l’impegno è troppo grande e può mandare in crisi le persone. In alcuni casi compiere una scelta di ampio respiro come quella di cambiare città per inseguire una relazione d’amore può rivelarsi vincente, ma in altri casi succede il contrario. E se alle spalle si ha una relazione che non ha funzionato, decidere di cambiare ancora vita e accettare un trasferimento può diventare molto difficile.
Nuova città, nuova te?
Solo perché vivi nella stessa casa o città, non significa che non avrai bisogno di lavorare sulla tua relazione per mantenerla felice e appagante, perché vi sono gli stessi problemi di fiducia, impegno, intimità, comunicazione con l’aggravante che adesso ti stanno guardando in faccia e non hai la scusa di “beh, non viviamo nella stessa città, ecco perché abbiamo problemi”.
Da un lato, un trasloco è l’ultimo grande gesto romantico, sacrificandoti per il tuo partner e sapendo che la tua vita con lui è la massima priorità. D’altra parte, trasferirsi prematuramente per amore può farti sprecare un sacco di soldi, può portare al risentimento e, peggio ancora, può anche farti sentire intrappolato in una vita in cui non ti senti davvero felice. C’è una linea sottile tra il grande gesto romantico e il più grande errore della tua vita, quindi se stai pensando di trasferirti per amore, poniti queste domande per sapere se ti pentirai del trasloco, o se sarà il lieto fine che hai in mente.
- Ci sono problemi nella relazione?
Se stai prendendo una decisione importante per una vita insieme, dovresti essere quel punto della tua relazione in cui non ci sono più problemi . Ciò significa che nessuna quantità di asciugamani sporchi sul pavimento, piatti disordinati nel lavandino o litigi futuri sarebbe sufficiente per farti rompere la relazione. Vi siete visti nella buona e nella cattiva sorte e vi siete sentiti legati l’uno all’altro nel bene e nel male.
Se non conosci il tuo partner abbastanza bene da sapere come si comporterebbe nei momenti difficili o pensi che potrebbero esserci problemi per entrambi nella relazione, potrebbe essere saggio prendersi una pausa e conoscere meglio il tuo partner prima di prendere una decisione così importante. - Siete entrambi in una buona situazione finanziaria?
Per quanto poco romantica sia la finanza, è logicamente uno degli aspetti più importanti di una grande mossa. Stabilisci una strategia per la tua situazione finanziaria e, poiché il trasloco è di per sé costoso, scopri se puoi permettertelo comodamente da sola. Discuti con il tuo partner del tuo piano finanziario di coppia per quanto riguarda il trasloco: se non trovi un lavoro per sei mesi o un anno, potete comunque coprire l’affitto? Che dire di generi alimentari e altre necessità? Se andate a vivere insieme, il vostro partner dovrebbe essere in una situazione finanziaria sufficientemente buona (e disposto!) a sostenervi entrambi mentre cercate lavoro, e dovreste avere abbastanza risparmi da non dipendere esclusivamente dal vostro partner per spostarti. - Ti piacerebbe davvero vivere nella città in cui ti trasferisci?
Anche se siete davvero destinati a stare insieme #4EVER , vale davvero la pena vivere in una città o paese che odi? Pensa a tutti i fattori che entrano nel nuovo posto in cui vivrai: se sarai lontano dalla tua famiglia, se ci sono o meno aspetti della tua vita ora di cui non puoi vivere senza, e se potessi vedere la nuova città in cui ti trasferirai sentendoti come a casa. Una relazione richiede sacrificio, ma se non sarai mai in grado di pensare alla città come a casa tua , allora tu e il tuo partner dovreste fare un compromesso per trovare una città in cui entrambi possiate vivere. - Se le cose non funzionano, qual è il tuo piano di riserva?
Anche se non ci sono più problemi dovresti sempre avere un piano di riserva, o almeno pensare a cosa faresti se la relazione non funzionasse . Manterresti il lavoro che ottieni e continueresti a perseguire la tua carriera nella città in cui ti sei trasferito, o lasceresti e torneresti indietro? Assicurati di avere un piano con cui sei a tuo agio prima di fare la mossa, così non sarai mai nella posizione di essere accecato dalla fine di una relazione senza sapere cosa fare. - Il tuo partner lo farebbe per te?
Tu e il tuo partner probabilmente avete stabilito chi si trasferisce e in quale luogo. Forse questo significa che la tua vita professionale è più flessibile, o hai accettato che essere più vicino alla famiglia del tuo partner fosse la cosa più importante. Chiediti però se le cose fossero invertite se il tuo partner farebbe la stessa cosa per te. Se uno di voi due sente che non si tratta di una mossa per amore reciproco, finirà per provare risentimento. - Tu e il tuo partner avete la stessa idea del futuro?
Non fare la mossa a meno che tu non sappia che state andando nella stessa direzione. Assicurati di essere entrambi d’accordo sulle tempistiche generali relative al trasferirsi, sposarsi, avere dei figli, o finirai per fare una mossa sbagliata. Se vuoi cose completamente diverse dalla tua vita, potrebbe non valere la pena fare il sacrificio. - Ti senti come se stessi rinunciando a troppo per la tua relazione?
Ogni volta che ti muovi per amore, ci saranno molti compromessi e sacrifici. Ma se ti sembra più un sacrificio che un’emozione, ascolta il tuo istinto. Se vale la pena trasferirsi per stare con il tuo partner, proverai ancora ancora più eccitazione per stare con il tuo altro significativo in una nuova avventura, non importa quanto sia difficile lasciare la tua città attuale. Sarà difficile dire addio ai vostri amici, il vostro lavoro e la vostra casa, ma chiedetevi se il vostro “futuro” sarà felice. Se il bene supera il male, non ti pentirai di trasferirti per amore. - Cosa puoi fare da sola nella nuova città in cui ti trasferisci?
Capisco perfettamente quello che ti passa per la testa: voi due che passeggiate lungo la spiaggia con quell’adorabile cane che ovviamente avrete, pancake e caffè a letto nei fine settimana, e ridere mentre pulite la schiuma di latte dalla vostra bocca nel vostro bar preferito (questo succede sempre nelle sitcom! Perché??). La vita reale non è così idilliaca! Ti ritroverai da sola almeno per un po’ di tempo e probabilmente vorrai anche essere sola . La tua vita in questa nuova città non è solo una costante commedia romantica: è la tua vita e hai bisogno che sia soddisfatta tanto con il tuo partner quanto senza di lui. Come farai a farti degli amici? Cosa ti piace fare nel tempo libero quando sei da sola? E, soprattutto, come avrai una carriera che ti soddisfi? - Ti stai trasferendo per risolvere i problemi di relazione che sono sorti dall’essere a distanza?
Se stai cambiando lavoro, luogo o vita per stare con il tuo partner, allora la tua relazione dovrebbe avere una base estremamente solida da cui iniziare. Se ti stai muovendo solo per salvare la tua relazione, il trasferimento metterà solo un cerotto temporaneo su problemi più grandi nella relazione che verranno fuori, che tu sia a lunga distanza o meno. Le relazioni a distanza sono un duro lavoro, sì… Ma “duro lavoro” significa perdersi l’un l’altro e cercare il modo migliore per comunicare quando non si può stare insieme. Essa non significa preoccuparsi se il rapporto durerà.
Se il tuo amore è il tipo di commedia romantica per cui vale la pena attraversare gli oceani, camminare per chilometri e sì, anche per cui vale la pena trasferirsi, non c’è una distanza abbastanza lunga da separarti. Trasferisciti perché vuoi stare con il tuo partner e costruire una vita insieme, non perché sei preoccupato di cosa accadrà se non lo farai.
Ti sei trasferita per una relazione o ci stai pensando? Vogliamo sentire la tua! Scrivi nei commenti.
Per approfondire
Craig Storti, the art of crossing cultures
39 Comments
Teresa
Ho una relazione a distanza ormai da quasi 4 anni io vivo a Lussemburgo e lui in Italia. All’inizio era sicurissima di voler lasciare Lussemburgo per tornarmene in Italia perché comunque è stato veramente dura per me trasferirmi qui con la mia famiglia però ha dato i suoi frutti in campo lavorativo e che in Italia me lo posso solo sognare quello che ho qui in campo finanziario intendo. Ritornando a quello che stavo dicendo prima all’inizio ero sicurissima di volermi trasferire ma poi con il tempo ho notato una differenza di comportamento del mio fidanzato ogni volta che vado a trovarlo e a settembre dell’anno scorso è stato proprio il colmo nel senso che passava tutto il tempo sul cellulare a scrivere ad amici anche mentre eravamo al ristorante insieme quando facciamo la passeggiata mi mantiene le distanze insomma piccolezze che a me hanno fatto passare la voglia di andarlo a trovare di trasferirmi e in più non dormo la notte. Non so proprio cosa fare.
marina arrivas
Gentilissima,di fronte ad una scelta così importante per il suo futuro,è senz’altro necessario fermarsi a riflettere sulle possibili conseguenze.
Le scelte solitamente si fanno per sè e non per qualcun altro,compreso un eventuale partner. La sua relazione potrebbe finire e lei ritrovarsi in un luogo dove non ha scelto di vivere da sola.
Nel mio articolo sul trasferirsi per amore trova degli spunti utili che la possono aiutare a riflettere,tenedo in considerazione tutti i pro ed i contro di un eventuale trasferimento.
La sua scelta è importante e nulla va sottovalutato. Andrebbero tenuti presenti anche alcuni aspetti della sua personalità, che se non ben conosciuti , potrebbero indurla a fare un passo di cui in futuro potrebbe pentirsi.
Buona vita!
Maria
La mia situazione è piuttosto complicata. Ci siamo conosciuti in Inghilterra, dopo sei mesi di frequentazione c’era un’ottima intesa e decidemmo di vivere insieme, anche per una questione economica, per dividere spese e tutto. La convivenza è andata benissimo, sempre più innamorati, eravamo così contenti. In questo periodo avevo ricevuto un’offerta di lavoro nei paesi arabi, che stavo prendendo seriamente in considerazione. Vedendo me entusiasta di questo progetto e sapendo che non sarebbe mai venuto con me lì, abbiamo deciso di allontanarci. Siamo ritornati entrambi in Italia (anche lui è italiano), io a casa mia al sud e lui a casa sua al nord. Abbiamo cercato entrambi di andare avanti con le nostre vite, però sentivamo entrambi ancora una forte connessione. Abbiamo ripreso a sentirci come se non ci fossimo mai lasciati, però tra pandemia e lavoro ancora non ci siamo potuti. Si parla di vivere insieme da lui in futuro, visto che ha un buon lavoro e ha comprato casa, però sono così preoccupata. Lavoro in pasticcerie di alto livello, Michelin e alberghi di lusso, ho visto la zona dove vive lui e non c’è nulla che si avvicini a quello che faccio. Abita in un paesino di provincia e io sono sempre abituata alla città, vive in una realtà completamente diversa e la situazione lavoro mi spaventa tantissimo. Significherebbe cambiare lavoro e quindi sacrificare la mia carriera. Il mio cuore dice “parti che aspetti”, ma la mia testa “ma che cavolo fai”
marina arrivas
Gentilissima,è sempre difficile offrire spunti di riflessione senza conoscere a fondo la situazione che lei sta vivendo. Innanzitutto provi a domandarsi se lui sarebbe disposto a trasferirsi in un luogo dove lei ha trovato un buon posto di lavoro nel suo settore.
Inoltre,da quello che scrive, mi sembra di capire che per lei il lavoro costituisce una parte importante della sua identità a cui dovrebbe rinunciare se decidesse di seguire quest’uomo.
Certamente l’affettività fa parte dell’identità personale assieme ad altri aspetti che non vanno soffocati,compresa l’identità lavorativa.
Provi ad immaginare di essere nel paesino dove dovrebbe trasferirsi e si chieda che emozoni le suscita questa idea:paura, preoccupazione,tristezza? Sono emozioni da non trascurare perchè segnalano che una parte di lei non condivide la scelta di seguire questa persona.
Occorre imparare ad assumersi la responsabilità del proprio benessere emotivo, senza delegarla.
Le scelte importanti della vita si fanno per sè e non per un altra persona.
Buona vita!
Amanda
Salve, la mia situazione è questa io di Torino lui di Genova. Ci conosciamo su fb e ci innamoriamo subito. La relazione tra di noi tra alti e bassi va avanti bene ora stiamo per festeggiare 1 anno. Vorremmo andare a convivere perché non ci basta più vederci solo il fine settimana però abbiamo problemi/paure a scegliere in quale città. Tutte e due abbiamo un lavoro determinato che a breve dovrebbero passarci indeterminato, in più io sono figlia unica e ho il continuo pensiero come di abbandonare i miei perché penso “e se in un futuro loro avessero bisogno di me io come faccio ad aiutarli a 200km di distanza?” Dall’altro lato lui odia Torino ha già vissuto per qualche mese qua e non gli piace per niente. Lui a Genova ha una sorella che abita sopra il padre e lascerebbe Genova per trasferirsi a Torino per stare con me ma continuando a dirmi “ vengo io perché devo venire io”.
Non so cosa fare.
marina arrivas
Cara Amanda, la sua è una classica situazione di stallo dovuta all’incapacità di scegliere in quale delle due città trasferirsi.
Oltre a consigliarle un’attenta lettura dei nove spunti di riflessione presenti nel mio articolo (esercizio da fare prima da sola e poi in coppia per confrontare le risposte di entrambi) le suggerisco la seguente tecnica di sblocco.
Rispetto al problema che l’angustia si chieda: ”Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece di migliorarla, come potrei fare? Cosa dovrei fare o non fare, dire o non dire, pensare o non pensare?” e cerchi di mettere per iscritto tutte le modalità che trova.
Un primo effetto di questa tecnica è che,andando a caccia di tutto ciò che potrebbe peggiorare la situazione, di solito si fa sì che la mente, per contrasto, vada spontaneamente in cerca di soluzioni alternative.
Trasformare il nostro modo di pensare ordinario in una modalità inusuale, a cui attenersi seguendo una procedura rigorosa, è uno dei modi migliori per sbloccare le nostre trappole mentali.
Tanto più sarà scrupolosa nel cercare cosa può peggiorare la situazione attuale, tanto più riuscirà a trovare una soluzione che soddisfi entrambi.
Questa tecnica è un processo di incentivazione della creatività e dell’inventiva, che si dispiega come risposta alla forzatura mentale nella direzione opposta!
Buona vita!
Anna
Sono findanzata da corca 12 anni. Ne avevo appena 13 quando ci siamo conosciuti con il mio partner.
Ci amiamo tanto, ma le nostre differenza caratteriali ci portano a discutere spesso. Grande motivo di discussione è la sua voglia di trasferirai in Germania, dove ha la sorella, perché qui non si sente realizzato e appagato economicamente ed è per questo che non riusciamo ancora a convivere e cominciare la nostra vita insieme. E su questo ha ragione e sono d’accordo con lui.
L’unica cosa è che la barriera linguistica mi terrorizza e il trasferimento sto diventanto motivo di attrito e brutte litigate. Io vorrei tentare di trovare lavoro al nord italia, visto che siamo del sud, dove le possibilità sono milgiori, ma sembra si scoraggi perché non abbiamo appoggi.
Di base io sono una persona molto insicura e ansiosa che vorrebbe avere tutto sotto controllo, lui è il mio opposto e non lo spaventa un tale cambiamento.
So di amarlo tantissimo ma questa situazione mi sta dando tanta angoscia e agitazione e ho paura del futuro e dell’ignoto. Ho paura di non riuscire ad ambientarmi e di essere infelice, in un Paese che non mi è mai piaciuto. Mente e cuore sono in disaccordo… cosa fare?
marina arrivas
Gentilissima, la scelta di allontanarsi dai luoghi che l’hanno vista crescere non è mai una scelta indolore. L’ignoto spaventa tanto più se-come mi sembra di capire- la scelta di trasferirsi sarebbe fatta per seguire il suo fidanzato, non per un suo progetto lavorativo.
I pensieri e le emozioni che prova all’idea di trasferirsi all’estero potrebbero influenzare in senso negativo il suo adattamento nel nuovo contesto di vita. Un trasferimento non è mai un evento indolore anche quando è fatto per sè (e non per accontentare chi ci vive accanto). E’ un cambiaemento di vita importante che necessita di una riflessione approfondita prima di qualsiasi decisione. Andare all’estero significa uscire fuori dalla propria “zona di confort”; allontanarsi dai legami familiari e parentali, dalle amicizie, dai luoghi conosciuti che infondono sicurezza; sentirsi “straniera” in una terra dove-almeno all’inizio-non comprenderà neppure la lingua. Tutto ciò può essere affrontato e superato se alla base c’è una forte motivazione personale. Contrariamento a quello che si può pensare l’esperienza dell’espatrio non è per tutti.Ogni anno ci sono persone che rientrano proprio perchè hanno scoperto di non essere in grado di vivere lontano dai propri cari,dagli amici e dai luoghi del cuore.
Buona vita!
Giulia
Salve, sono una donna lesbica di 34 anni. Sono da circa 6 mesi (+ circa 4 mesi di conoscenza “virtuale”) che mi frequento con la mia partner di 38 anni, che vive in una città al nord (io sono di Roma) a circa 600 km di distanza. Ci vediamo tutti i weekend, con immensa fatica e sacrificio.. abbiamo parlato spesso di trasferimento ma nessuna delle due riesce a decidersi: lei ha comprato casa da pochi mesi e vorrebbe “godersela”, inoltre ha trovato una sua dimensione (è straniera ma vive in italia da 8 anni); io invece sono in affitto, anche se volendo potremmo vivere in una casa di proprietà della mia famiglia una volta ristrutturata, ho un lavoro più o meno precario che non mi soddisfa, in generale non sono soddisfatta della mia vita, però comunque ho qui la mia famiglia, mia nipote e i miei hobby. Siamo bloccate in questa situazione che sta logorando la relazione, mi sento confusa e frustrata.. lei è più flessibile col lavoro nel senso che lavora da casa e avevamo pensato quindi che potesse venire lei qui qualche mese, così potremmo testare la convivenza, poi penso che sarei disponibile anch’io eventualmente a un trasferimento nella sua città. solo è difficile mantenere la serenità per me (sono una persona tendente al… malinconico).. so solo che quando stiamo insieme nei weekend stiamo benissimo e mi sento a casa con lei..
marina arrivas
Gentilissima, il trasferimento in una nuova città comporta sempre un cambiamento significativo nella vita della persona. Occorre uscire dalla propria “confort zone”, senza sapere bene cosa incontrerà nel nuovo ambiente di vita. E’ come esploare un territorio nuovo . Sicuramente trascorrere dei periodi “di prova” nella nuova città può aiutare a comprendere se il trasferimento può essere idoneo o meno. Tenga presente tuttavia che andare in vacanza in quella città non sarà come trasferirvisi per sempre,instaurando nuove routine ed un nuovo stile di vita. La “confort zone” è fatta di quotidianità,anche semplici ma che contribuiscono all’identità dell’individuo ed al suo adattamento all’ambiente in cui vive. Inoltre, quando una relazione è in fase iniziale,solitamente si è in preda all’idealizzazione che non consente di fare scelte ponderate. Nel mio articolo qui sopra troverà ulteriori spunti di riflessione che sicuramente l’aiuteranno a compiere la scelta migliore.
Buona vita!
Francesco
Salve dottoressa, ho 30 anni, da quasi 9 anni io e la mia ragazza stiamo insieme a distanza. Io sono del centro Italia e lei è del sud, ma ha studiato e lavora al nord da quando ci siamo conosciuti. Per lei la carriera è molto importante e per continuare il suo lavoro dovrà fare un periodo di almeno due anni o più all’estero, senza avere la garanzia di tornare in Italia. Io ho un lavoro (libera professione per la quale ho studiato) in crescita al mio paese e ho tantissima paura di trasferirmi lontano dalla famiglia e dagli amici. Con lei sto bene ed è una persona d’oro e ho paura di perderla e rimpiangerla però non penso di riuscire a trasferirmi. Tutta questa situazione è dura da affrontare. Forse lei potrebbe trasferirsi da me ma dovrebbe cambiare lavoro (non so se lo farebbe, dobbiamo parlarne), e temo che mi lasci o che se si trasferisse da me un domani potrebbe pentirsene. Come posso affrontare questa situazione in modo sano? Grazie
marina arrivas
Caro Francesco, mi chiede come affrontare in modo sano un trasferimento all’estero per amore. Può cominciare rispondendo alle nove domande che ho scritto nel mio articolo. Provi a mettere per iscritto cosa risponderebbe ad ognuna di esse: si fidi è un ottimo punto di partenza per fare una scelta consapevole!
Sarebbe utile che lo facesse anche la sua compagna e che poi vi confrontaste insieme sulle risposte date, per capire se state puntando entrambi verso lo stesso orizzonte oppure no.
Scegliere non è mai privo di rischi, non c’è nulla che possa garantire che non farà la scelta sbagliata, qualunque essa sia. Non la conosco e quindi non so come è abituato a scegliere. A volte anche riflettere sul proprio stile di scelta aiuta ad orientarsi meglio.
Occorre anche che entrambi vi interroghiate su cosa volete da una relazione di coppia, quali progetti avete in mente per il futuro della coppia: anche questo orizzonte deve essere conosciuto per entrambi e condiviso per poter “fare coppia”.
Non è sempre facile uscire dalla “confort zone” per affrontare un cambiamento importante; ricordi però che non scegliere è anch’esso una scelta e se decide di non scegliere qualcun altro potrebbe scegliere al posto suo.
Buona vita!
Francesco
Grazie della risposta dottoressa, lavorerò su di me grazie ai consigli che mi ha dato.
Luana
Cara dottoressa penso di avere una situazione differente rispetto a quelle che ho già letto qui. Sono di origine pugliese mi sono trasferita a Torino per studiare e poi ci sono rimasta. Qui ho conosciuto il mio compagno con cui stiamo insieme da 5 anni e conviviano da 4. Lui è siciliano e si trova a Torino per lavoro, ma questa città proprio non gli piace. Vuole tornare in Sicilia e questo come lui stesso mi dice sempre l’ho sempre saputo ma speravo che con il tempo cambiasse idea invece nell’ultimo anno questo pensiero è assillante. Ora ha la possibilità concreta di avere un trasferimento giù e mi ha chiesto di trasferirmi con lui. Potrei farlo con il mio lavoro , ma potrebbero volerci diversi anni e poi ho una paura matta di andare giù perché sarei comunque lontana dalla mia famiglia e in una città molto diversa da quella in cui sono ora. Sono ad un bivio , vorrei seguirlo ma ho paura che possa pentirmene, che possa andare male la storia e di poter dare un dispiacere ai miei che avrebbero sempre voluto tornassi da loro.
Cosa mi consiglia ?
Grazie
Luana
marina arrivas
Cara Luana, provi ad andare sul mio blog e legga i nove punti di riflessione di cui parlo nel mio articolo ”Trasferirsi per amore”.
Faccia prima l’esercizio per conto suo e poi lo faccia insieme al suo compagno, sarà l’occasione per riflettere insieme su quegli aspetti che sono alla base di un cambiamento così importante.
A volte è sufficiente dialogare in coppia per trovare una soluzione che vada bene ad entrambi.
Buona vita!
Laura
Ciao Luana, vivo una situazione molto simile alla tua, quindi ti capisco benissimo. Ti andrebbe di confrontarci?
Laura
Giuseppe
Io sono di Reggio Emilia lavoro come autista non farei fatica a trovare lavoro a Torino la mia ragazza e di Torino entrambi abbiamo un buon lavoro l’unica cosa che mi preoccupa è lasciare i miei figli 17 e 14 anni però il cuore mi dice di fare questo passo…..cosa devo fare boooo non so
marina arrivas
Caro Giuseppe, se ci sono dei figli,direi che dovrebbe parlare di questa sua decisione anche con i ragazzi. E’ importante che i suoi figli sappiano che anche se lei si allontanerà fisicamente da loro sarà sempre presente nella loro vita. Troverà il modo di essere al loro fianco a sostenerli anche se non sarete più vicini. Così come anche la sua ragazza dovrà accettare che una parte del suo tempo sarà sempre dedicato ai suoi figli.
Buona vita!
Ilaria
Salve, sono Ilaria, ho 30 anni e sono in una relazione a distanza con il mio compagno di 27 anni. Io abito in provincia di Milano e lui in provincia di Torino. È da 10 anni che siamo in questa relazione a distanza e entrambi abbiamo una situazione lavorativa stabile. Al momento lui sta cercando un lavoro più remunerativo e di recente ha ricevuto un’offerta allettante che lo potrebbe portare ad uscire da casa dei suoi. E ovviamente scatta l’idea che io debba trasferirmi lì in Piemonte. Io però ho un lavoro che potrebbe a breve diventare indeterminato e non ho molto desiderio di buttare tutto alle ortiche per seguirlo. Lo amo infinitamente ma l’idea di allontanarmi da mia madre (che non ha più molti parenti in giro, mia zia ovvero sua sorella sta anche lei in Piemonte e non riesce a vederla spesso), io non vorrei allontanarmi troppo perché vorrei che lei possa venire comunque a trovare facilmente, senza doversi mettere in autostrada o in treno per un’ora e mezza. Io e il mio compagno ci eravamo messi “d’accordo” che chi avesse trovato prima una posizione migliore, l’altro l’avrebbe seguito. Ma io non ho neanche voglia di farmi mantenere mentre cerco un altro lavoro semmai dovessi seguirlo, perché odio chiedere cose agli altri. Lui molto spesso mi rassicura, dicendomi che gli basta stare con me ma io ho paura del futuro e dell’ignoto. Paura di finire in una situazione economica sfavorevole (per carità non navigo nell’oro ma non vorrei ritrovarmi peggio) Sono paure irrazionali? So che stare ancora a casa di mamma a 30 anni è ridicolo e visto di cattivo occhio ma non voglio neanche finire senza lavoro in un’altra città e farmi mantenere. Sono terrorizzata al pensiero di lasciare le mie abitudini e i miei comfort.
marina arrivas
Cara Ilaria, da quello che scrive mi sembra che siano più le ragioni che la spingono a restare nella sua situazione attuale di quelle che la attraggono verso il cambiamento. Per lei l’indipendenza economica é un aspetto importante della sua identità,che verrebbe a perdere (almeno nell’immediato) qualora decidesse di licenziarsi e di trasferirsi vicino al suo compagno.
Non ci si può trasferire per accontentare un’altra persona.Il trasferimento é un evento della vita già molto stressante quando è desiderato dalla persona stessa, figuriamoci se viene realizzato non essendo completamente convinta del passo che dovrebbe fare.
Provi a riflettere insieme al suo compagno sui punti consigliati nell’articolo del mio blog. Scoprirete se avete le stesse idee in merito al trasferimento e questo vi aiuterà a chiarire i vostri desideri comuni.
Buona vita!
Elvi
Salve io sono in una situazione complicatissima, più di un anno fa sono uscita da una relazione di 7 anni k mi Aveva distrutto, lo amavo da morire ma mi ha mandato allo psichiatra nel verso senso della parola ero depressa e prendevo farmaci, sono riuscita a lasciarlo e poco dopo, precisamente un mese ho rincontraro un amico d’infanzia k si era trasferito al nord per lavoro, (io sono del sud). Un giorno questo ragazzo mi ha invitato a passare una settimana da lui per svagarmi un po, da quel momento non sono più tornata giù un po xk volevo scappare un po xk speravo di trovare un altro grande amore, è andato bene per un po ma ho iniziato ad sentire la mancanza del mio ex xk nonostante tutto l’amore k ho provato per lui non lo riproverò per nessuno. Abbiamo iniziato a risentirci e io penso di amarli entrambi, il posto in cui mi trovo non mi piace sono sempre sola lui lavora smp e io passo le.mie giornata in casa senza fare nnt, mi manca la famiglia e le amicizie, mi manca anche il mio ex ma ho paura xk non so se sia effettivamente cambiato come dice lui quindi da una parte ho paura di perdere una persona k mi ama e k mi può dare un futuro ma cmq non sono felice del tutto e d’altra magari scendo è questa volta è tutto diverso e potrei continuare da dove ho lasciato… aiuto sono in crisi
marina arrivas
Gentile Elvi, da ciò che mi ha scritto mi sembra che, prima di decidere di cambiare città, sarebbe utile che si interrogasse sulla natura dei suoi legami affettivi.
Dietro l’incapacità di scegliere uno dei due partner ci può essere la paura di coinvolgersi in una relazione duratura e profonda. Si preferisce allora cambiare partner ogni volta che si percepisce che il rapporto che stiamo vivendo potrebbe diventare profondo ed importante. Oppure è il partner stesso che chiede un maggiore coinvolgimento nella relazione e lei non è ancora pronta a fare questo passo.
Diversi tipi di paura si possono celare dietro l’incapacità di scegliere: paura dell’abbandono, della responsabilità, del cambiamento, amore idealizzato, dipendenza dalla famiglia di origine.
E’ necessario quindi capire le ragioni profonde di questo suo disagio, per poterlo affrontare e superare.
Qualora la situazione dovesse perdurare le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che certamente l’aiuterà a superare l’impasse nella quale si trova.
Buona vita!
Alessia
Salve io sono in una situazione molto complicata. Vivo al nord e ho avuto un figlio con il mio precedente compagno. Ci siamo lasciati , mi sono trasferita dai miei genitori e ho conosciuto un ragazzo che abita al sud . Siamo innamorati, io sarei stata disposta a trasferirmi per lui , perché lui giù ha un posto sicuro di lavoro, ha una sua casa, ha le sue terre.. ma avendo un figlio non posso spostarmi per varie problematiche … Lui dice che ha passato tanti anni per riuscire a crearsi un qualcosa di suo nel suo paese e lasciare tutto dopo tanti sacrifici sarebbe difficile, e dice di aver paura di non poter dare a me a mio figlio quella stabilità che lui ci darebbe se andassimo a vivere giù. Io non so come gestire la situazione, io sono impossibilitata a spostarmi, lui dovrebbe lasciare tutto per venire qui a stare con me. Non voglio sembrare pesante nel cercare di convincerlo a trasferirsi, dovrebbe essere una scelta personale… Come mi consiglia di proseguire ?
marina arrivas
Cara Alessia,
capisco che la tua situazione sia molto complicata e che tu stia cercando di trovare una soluzione che sia soddisfacente per te, il tuo ragazzo e tuo figlio. E’ importante che tu comprenda che questa non è una decisione facile da prendere e richiederà molta comunicazione e comprensione reciproca.
Prima di tutto, ti consiglio di cercare di capire meglio le preoccupazioni e le paure del tuo ragazzo. Chiedigli di spiegarti quali sono i suoi timori riguardo a trasferirsi e cerca di capire se ci sono delle alternative che potete valutare insieme.
In ogni caso, è importante che entrambi siate aperti al dialogo e che cerchiate di trovare un compromesso che sia accettabile per entrambi. In questo modo, potrete evitare di mettere in discussione la vostra relazione e mantenere una buona comunicazione.
Infine, ti consiglio di considerare anche il benessere del tuo figlio. Non dimenticare che il tuo bambino ha bisogno di stabilità e di un ambiente familiare sicuro e sereno. Cerca di valutare come la decisione di trasferirsi o meno potrebbe influenzare la sua vita e il suo benessere.
Prenditi il tempo necessario per valutare tutte le opzioni e non prendere decisioni affrettate. Parla con il tuo ragazzo, cerca di capire le sue preoccupazioni e valutate insieme le possibilità. In questo modo, potrete trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti e tre.
Buona vita!
Federica
Salve, io mi sono trasferita da un mese nella città del mio compagno, città di 50mila abitanti, non grande ma che a me è sempre piaciuta tanto. Al momento conviviamo, la nostra relazione va molto bene, così come il nostro lavoro. Io sono professionalmente abbastanza impegnata e devo dire anche soddisfatta anche se il mio luogo di lavoro è a qualche km dalla città in cui sto.
Mi trovo bene, ma per la prima volta nella mia vita (ho 30 anni) inizio a soffrire la mancanza di rapporti di amicizia, che peraltro coltivo, ma a distanza. Non ho al momento strumenti per inserirmi in un contesto dove tutti hanno già la loro cerchia oppure tutti mi etichettano come “la ragazza di…”.
Sono in generale positiva, ma mi rendo conto di iniziare ad essere più svogliata, meno propositiva, più pigra, più sedentaria. Vorrei qualche consiglio per capire se è utopistico in una realtà come quella attuale, nel mondo degli adulti, instaurare e creare nuovi rapporti di amicizia. Grazie
marina arrivas
Cara Federica,
Tutti coloro che si trasferiscono in un’altra città avvertono, nei primi tempi, la mancanza di rapporti amicali. La bella notizia però è che anche da adulti si possono coltivare nuove amicizie ma … per iniziare a trovare amici occorre uscire dalla propria “confort zone”. Non possiamo aspettare che le persone ci vengano a cercare a casa. Quando si avverte un senso di mancanza dobbiamo agire in prima persona per costruire nuove relazioni che in futuro potrebbero trasformarsi in amicizie. Diventa dunque fondamentale programmare uscite al fine di incontrare nuove persone. Non riuscirai in breve tempo a creare una rete gigantesca di amicizie. Piuttosto troverai un’amico alla volta, frequentando molti posti ed uscendo spesso. Magari troverai un amico sul posto di lavoro, un altro in palestra, un altro ancora lo incontrerai ad un’uscita di gruppo. Prova a leggere il mio articolo https://lapsicologa-online.it/trovare-amici-allestero/ e magari ti verrà qualche idea per incontrare nuove persone. Può anche capitare di partecipare ad un evento, di fare un’uscita e tornare a casa senza aver conosciuto nessuno, ma non ti devi scoraggiare. La perseveranza fa la differenza!
Un altro aspetto importante quando vogliamo costruire nuove amicizie è la cosiddetta “intelligenza relazionale” che non è altro che quel modo di relazionarsi con gli altri che favorisce la costruzione di legami e poi di amicizie.
Prova a leggere nel mio articolo https://lapsicologa-online.it/farsi-nuovi-amici-allestero/ i suggerimenti sul come porsi nella giusta maniera quando si incontrano persone con le quali vorremmo entrare in amicizia.
In questo caso é la modalità di porsi che fa la differenza!
Come vedi hai tanto lavoro da fare: non ti scoraggiare e vedrai che se saprai seminare bene raccoglierai nel tempo i frutti del tuo impegno.
Buona vita!
Lilly
Salve,ho una relazione a distanza da due anni. Lui abita al nord ma è originario del mio paese che si trova al sud. All’inizio lui mi aveva fatto capire che desiderava prendere una casa nel mio paese perché è legato alle sue origini. Da un po’ di tempo mi sta assillando perché io mi trasferisca da lui dove vive con il figlio. Io lavoro e ho due storie fallite alle spalle. Ho i miei affetti e sono persino nonna di due nipotine alle quali sono molto legata e ancora troppo piccole per pensare a staccarmi da loro. Fra due anni andrò in pensione e il pensiero di mollare tutto mi spaventa. Perché non lo deve fare lui?Ho paura di affrontare il tutto e credo che lui sia un po’ egoista.Lui ha capito il mio stato d’ansia e mi ha promesso che ogni qualvolta io desideri tornare al mio paese mi accontenterà ma io non ho molta fiducia anche perché è più grande di me di 15 anni e penso che con il tempo possa stancarsi di viaggiare per accompagnarmi. Io non so se riuscirò ad adattarmi perché io vivo sul mare che adoro e lui in campagna. Gli ho detto di prenderci del tempo per riflettere. Chiedo un consiglio.
marina arrivas
Cara Lilly, tre sono le parole che mi hanno colpito del messaggio che mi ha inviato: “assilando”, “paura” e “spaventa”.
Sono termini che poco hanno a che fare con un trasferimento desiderato,come dovrebbe essere ogni trasferimento riuscito. Partire non essendo convinta della scelta, significa rischiare di pentirsene dopo breve tempo. Ascolti se stessa,le sue emozioni: se sono emozioni quali spavento e paura direi che sarebbe opportuno prendersi del tempo prima di fare un passo così importante.
Buona vita!
Manu
Salve, ho letto con molta attenzione i 9 punti elencati da abalizzare prima di decidere di trasferirsi o meno. Ho una relazione da un anno con un uomo vedovo siciliano che ha una bimba ma che vive a Roma per lavoro, io vivo e lavoro come libera professionista in Sicilia. Lui aveva fatto richiesta di trasferimento in Sicilia ma purtroppo non è fattibile e non si sa se lo sarà mai.Escludendo l’aspetto finanziario per entrambi, a questo punto l’unica a potersi spostare dovrei essere io. La mia limitazione principale è la mia famiglia, temo che la mia lontananza possa rendere difficile la gestione di possibili difficoltà con l’età che avanza dei miei. Di contro il mio compagno non se la sente di continuare la storia a distanza alla luce di sue necessità nonché della bambina che ovviamente necessità di un nucleo familiare costante e presente e non limitato ad una frequentazione bimensile. Situazione difficilissima, scelta ancora di più. Ci amiamo e stiamo benissimo insieme ed anche la bambina si è molto legata a me, nonostante l’iniziale gelosia del periodo iniziale. Non so davvero che fare..mo sono anche chiesta se dovesse andare male potrei tornare in Sicilia e amen, ma vista la presenza della bambina, non vorrei traumatizzarla, dato che ha già subito il lutto per la scomparsa della madre.
marina arrivas
Cara Manuela,da quello che scrive mi sembra di capire che lei,dal punto di vista lavorativo,non avrebbe difficoltà a trasferirsi a Roma. Potrebbe quindi darsi un periodo di prova,trovando una sistemazione autonoma nella nuova città. Un tempo intermedio per capire se Roma è una città adatta a lei: un conto è andare in vacanza in una nuova città,tutt’altro è abituarsi ad un nuovo stile di vita,soprattutto se non proviene da una grande città.
Quasta soluzione di passaggio permetterebbe a lei di capire se riesce a gestire eventuali difficoltà dei suoi genitori da lontano. Le permetterebbe di comprendere se come coppia “funzionate bene” anche da vicino (oltrechè da lontano). Avendo una casa propria riuscirebbe anche a gestire meglio il rapporto con la bambina, evitando legami troppo forti che sarebbe poi doloroso dover spezzare, se decidesse di tornare nella sua città.
Considerata la situazione complessiva, credo sia meglio fare piccoli passi e vedere come procede la situazione,piuttosto che vincolarsi in una situazione che, se non dovesse andare bene, provocherebbe disagio anche alla bambina,oltre che a voi due.
Se poi qualcosa non dovesse andare come sperato ,facendo così ,si lascerebbe la porta aperta per un eventuale rientro in Sicilia.
Buona vita!
Jessica
Salve, io da 4 anni ho una relazione con un uomo a 70 km da casa mia. Lui ha 3 figli e anche io. I ragazzi sono tutti adolescenti. Abbiamo L affidamento condiviso tutti e due. La differenza sta nel mio affidamento condiviso nel senso che il padre dei miei figli si fa sentire e vedere una volta al mese. La mia idea era di trasferirmi da lui ma ci sono tante cose che mi bloccano:
1. La paura che i miei ragazzi non si trovano bene , anche se ne abbiamo parlato e hanno accettato;
2. I miei genitori hanno faticato tanto a costruirmi la casa dove abito ora senza voler niente in cambio e mi sento terribilmente in colpa;
3. La paura che i suoi ragazzi non fammi accetterebbero.
Abbiamo così deciso di fare una prova di convivenza per 15 gg. Il lavoro non è un problema. Lui non può spostarsi perché tiene per metà settimana i suoi figli io invece li ho sempre io.
Sono terrorizzata !
Grazie per il consiglio che mi darà .
marina arrivas
Cara Jessica, gli adolescenti spesso sono coloro che hanno più da perdere da un trasferimento, perché gran parte della loro vita ruota attorno ai coetanei e all’essere accettati da loro.
Non li stai solo spostando fisicamente in un altro luogo, ma li stai separando emotivamente da un luogo che potrebbe comprendere amicizie preziose, punti di riferimento e anni di ricordi. La maggior parte degli adolescenti è preoccupata di lasciare i propri amici, di riuscire ad adattarsi e ad essere accettati.
Per molti giovani le abilità sociali non sono naturali, ma devono essere apprese e praticate. Spesso si sentono a disagio e scelgono di isolarsi piuttosto che impegnarsi a fare nuove conoscenze nella nuova città. È difficile confrontare le amicizie di una vita con le nuove amicizie emergenti e gli adolescenti spesso fanno esattamente questo.
I figli adolescenti potrebbero manifestare un’ampia gamma di emozioni. Ogni situazione è unica e la capacità di adattamento di un individuo è spesso imprevedibile (soprattutto se è la prima volta che affronta questa situazione). La priorità é dunque comprendere le loro preoccupazioni e paure.
Inoltre prendi in considerazione la possibilità che i tuoi figli adolescenti possano decidere di restare a vivere con il padre, per non spostarsi troppo.
Pertanto, prima di decidere occorre essere dei buoni ascoltatori e capire se i ragazzi hanno accettato di spostarsi per accontentarti oppure se è anche un loro desiderio profondo.
Buona vita!
Antonella
Buongiorno…io ho convissuto 8 mesi con il mio compagno che però parte per una settimana per vedere i suoi bambini e suo padre e decide di non tornare più.
Mi lascia con un messaggio ma dice di amarmi.
Dopo due mesi di dolore mai vissuto cercando insieme di trovare una soluzione,mi dice che non ama la mia citta che nella sua è a proprio agio e che vuole stare vicino al padre anziano e ai bambini. Nella potenziale decisione di trasferirmi io,premetto che la sua città sul mare mi piace molto,ho però un problema che mi blocca. Ho due figli 37/23 che vivono per conto loro ma con i quali ho un rapporto veramente bello forte complice presente….lasciarli anche se sarò ad un ora di volo mi destabilizza moltissimo. Abbiamo un rapporto molto stretto non mi sono mai allontanata da loro e a motivo di questo ho rinunciato ad altri cambiamenti.
Il trasferimento mi spaventa in parte,la città non offre grandi sbocchi lavorativi e la paura di sentire la mancanza importante dei miei figli mi fa davvero tentennamenti,loro vogliono la mia felicità ma io ho timore che dopo potrei pentirmi e tornare indietro non lo troverei giusto per il mio compagno e neanche per i miei figli nel senso che dopo aver lasciato la casa fatto trasloco ect ricominciare di nuovo gli darei solo problemi,ma questo si risolve,è che non mi sento la brava mamma di sempre ad andarmene per un uomo seppur lo amo.
Sono davvero emotivamente in crisi da starci male
marina arrivas
Cara Antonella,da quello che scrive mi sembra di capire che in questo momento il trasferimento rappresenta per lei un passo troppo grande. Tuttavia può provare a trascorrere dei brevi periodi nella città del suo compagno per vedere se riesce a stare lontana dai suoi figli. Inoltre questo le permetterebbe sia di mantenere il lavoro nella città in cui vive sia di provare a cercare altro nella città del suo compagno.
I cambiamenti devono rispecchiare i desideri. Se non é pronta a fare il grande passo del trasferimento,tanti piccoli passi l’aiuteranno a capire qual’é la strada giusta per lei.
Buona vita!
Antonella
Aggiungo cosa non da poco che insieme ai miei ragazzi pensiamo che come lui sia stato capace di lasciarmi con un messaggio senza colpo ferite che possa anche in futuro avere atteggiamenti poco consoni con la stessa leggerezza,fatta premessa che lui mi adora e che sta facendo di tutto per riscattarsi ma i miei figli non si fidano e al momento neanche io del tutto
marina arrivas
Cara Antonella, definirei la sua relazione “tossica”,ossia una relazione che può essere emotivamente, psicologicamente o fisicamente dannosa per una persona coinvolta. È caratterizzata da dinamiche negative, mancanza di rispetto, manipolazione, abuso o comportamenti dannosi da parte del partner.
Le relazioni tossiche possono avere un impatto significativo sulla salute e sul benessere emotivo della persona coinvolta. È importante riconoscere i segni di una relazione tossica e prendere provvedimenti per proteggere se stessi. Ciò potrebbe significare cercare supporto da amici e familiari e prendere decisioni che favoriscano il proprio benessere e sicurezza, come mettere fine alla relazione.
Si prenda del tempo per approfondire l’argomento delle relazioni tossiche in modo tale che in futuro sappia riconoscere i primi segnali e scappare…a gambe levate.
Buona vita!
Claire
Averlo letto prima mi avrebbe aiutato a ponderare meglio la mia decisione. O forse no. Quindici anni fa ho già cambiato città per amore, ho lasciato il lavoro. Apparte i primi sei mesi di assestamento la storia è tutt’ora la più importante della mia vita. Siamo rimasti in buoni rapporti, ci sentiamo tutt’ora dopo che quattro anni fa ci siamo lasciati. Tutt’ora mi aiuta economicamente con i cani (uno è anche il suo ma l’ho tenuto io), insomma non avrei potuto avere di meglio. Ma veniamo ad oggi. L’anno scorso ho conosciuto questo tipo, mi ha trattata come nessuno aveva mai fatto: diceva quello che volevo sentirmi dire, mi riempiva di attenzioni, mi sembrava un sogno. Ho pensato che fosse veramente il mio principe azzurro. Insomma tempo qualche mese e io trovo lavoro al nord e lui è al sud. Chiede il trasferimento ma glielo negano, allora lo chiedo io e me lo negano (ero a tempo indeterminato). Decidiamo che la soluzione più logica sarebbe quella di trasferirci nella sua casa di proprietà al sud dove lui lavora. Tutto bene, tutto perfetto, fino al giorno dopo il trasloco. Dalla prima notte in poi lui cambia, è un’altra persona. Geloso da morire (ogni giorno mi chiedeva con tono serio se mi fossi sentita con qualcuno), si arrabbiava per ogni minima cosa fino a sfociare in atti violenti contro oggetti in casa, i motivi erano sempre futili e ci potrei scrivere un libro, io ero sempre sbagliata, troppo diversa da lui a suo dire e questo non andava bene. Una sera me ne sono dovuta andare via da quella casa allontanandomi per qualche ora perché avevo paura che potesse farmi del male, a me e ai miei cani. Ha iniziato a tirare di tutto in casa perché io volevo ragionare un po’ meglio sul fare famiglia con lui, volevo esserne sicura. Ho fatto intervenire la madre perché quella non era la mia città, non mi apparteneva, non conoscevo nessuno e io ero in macchina, coi cani, sotto la pioggia andando non so dove pur di non stare con lui. Ho aspettato altri due mesi, periodo in cui io sono finita sul lastrico economicamente, non sono riuscita a trovare lavoro, lui apparte le spese di casa non contribuiva assolutamente alla ricerca del mio lavoro ecc. Non avevo nemmeno i soldi per tornarmene dai miei a 800km di distanza. Alla fine dopo l’ennesimo cambio di umore repentino, lui mi disse che non vedeva l’ora che io me ne andassi, mi diede 180 euro purché io lo facessi. Tre giorni prima mi ero slogata una caviglia tra l’altro e ho guidato per 12 ore circa pur di andarmene da lì. Lui tornato dal lavoro mi ha chiamato proponendomi di partire dopo qualche giorno perché si era pentito di avermi trattato in quel modo ma io ormai dovevo uscire da quell’incubo ed ero già per strada. È stato l’errore di valutazione più grande della mia vita. Una mini relazione instabile durata circa sei mesi.
Barbara
Salve dottoressa, frequento da quasi due anni una persona che abita in Italia ormai da vent’anni. Separato con figli irmai grandi. Si era trasferito all’epoca perchè lui e la moglie (italiana) erano rimasti all’improvviso senza lavoro e con un figlio in arrivo. Hanno messo su famiglia qui poi dopo una devina d’anni la relazione è naufragata. I figli sono irmai grandi, lui col lavoro arranca nonostante il curriculum ottimo e l’esperienza e gli studi fatti. Si sta chiedendo se non è il caso di cambiare aria e tentare altrove (lavirativamente parlando). Questo lo pensava anche prima di conoscermi. Io sono separata con due figli ma loro sono ancora adolescenti. Sono figlia unica s mio oadre è vedovo. Insomma devo prendermi cura di tutti e non ho aiuti. Di recente è stato a casa sua oktre oceano e tramite contatti vari si è palesata una buona opportunità di lavoro. Per ora non c’è nulla di concreto ma nei orossimi mesi se non trova nulla qui sta pensando di provare là. Ovviamente a parole mi dice che vorrebbe stare con me e che lo seguissi anche se sa che non potrei. Siamo all’impasse. Anche perchè mentre era via a parole diceva di voler cistruire con me e fare un percorso insieme. Io potrei seguirlo e cercare un lavoro là in step successivi. Non mi spaventa quello. Ma non sono sola, ho una situazione che non so come sistemare. Dovrei chiudere la relazione e amen?
marina arrivas
Cara Barbara, quando ci sono dei figli adolescenti occorre coinvolgerli nella scelta di trasferirsi. Ascolta le loro opinioni, le preoccupazioni ed i loro dubbi in merito al trasferimento. Includili nel processo decisionale per far sentire loro di avere un ruolo attivo. Mantieni un dialogo aperto ed onesto con loro spiegando le ragioni del trasferimento e le potenziali sfide e opportunità che potrebbero incontrare nella nuova città. Il trasferimento può essere emotivamente difficile per gli adolescenti. Considera inoltre di avere il piano “B” se il trasferimento non dovesse funzionare.
IL trasferimento in un nuovo luogo non é mai semplice, anche quando si parte da soli; ma con i figli adolescenti certamente si presenteranno delle incognite in più. Ti invito a leggere l’artico lodel mio blog in cui approfondisco proprio la tematica del trasferimento con figli adolescenti. Troverai molti spunti di riflessione che ti aiuteranno a fare una scelta più consapevole.
Buona vita!