Tornare a vivere in Italia: perché è così difficile riadattarsi?
Indice
La maggior parte degli espatriati sa che per adattarsi a vivere all’estero occorre un po’ di tempo e si prepara di conseguenza.
Tuttavia la maggior parte di essi non è a conoscenza dell’esistenza dello “shock culturale inverso”; non se lo aspetta e non sa come gestirlo.
Quando possiamo anticipare un evento stressante lo affrontiamo meglio.
Siamo preparati sia fisicamente che emotivamente ad affrontare il peggio che potrebbe accadere.
Il rimpatriato si aspetta l’esperienza esattamente opposta, ossia che il ritorno a casa sarà un’esperienza assolutamente positiva, così come lo sono le vacanze che ha trascorso a casa negli anni passati all’estero.
Tutto insieme
Un altro fattore che complica il rientro è che la maggior parte dei problemi emergono contemporaneamente.
Non hai il tempo di affrontarli uno alla volta, incanalando le tue energie sul problema.
Prese separatamente la maggior parte delle sfide del riadattamento sono abbastanza gestibili.
Il problema è che non si verificano isolatamente, e l’impatto cumulativo può essere schiacciante.
L’ignoranza di questo fatto, spesso induce i rimpatriati ad auto svalutarsi, convincendosi di non essere in grado di gestire il riadattamento.
Se facessero un elenco dettagliato di ciò che hanno dovuto affrontare dopo il rientro, avrebbero un rispetto più sano sia per quello che stanno attraversando che per quanto bene lo stanno affrontando.
Nessuno a cui rivolgersi
La solitudine del rientro può essere l’aspetto più difficile di tutti.
Quando sei andato all’estero, con ogni probabilità hai conosciuto dei connazionali che avevano attraversato il tuo stesso shock culturale.
Condividere con alcuni di loro l’esperienza dell’adattamento al paese straniero potrebbe averti aiutato ad affrontare lo shock culturale.
Ora invece poche o nessuna delle tue conoscenze ha attraversato lo shock del rientro.
Non c’è nessuno che capisca cosa stai provando, nessuno a rassicurarti che le paure, i dubbi, la rabbia, e il dolore che provi siano perfettamente normali, nessuno che ti assicuri che non stai davvero perdendo la testa.
A peggiorare le cose, è probabile che le persone importanti della tua vita si stiano chiedendo cosa ti succede.
Perché non sei contento di essere tornato a casa? Non ti piacciamo più? Perché il tuo umore oscilla così drammaticamente? Perché sei così irritabile, depresso?
Quando senti alcune di queste domande da parte di familiari ed amici potresti sentirti in dovere di sforzarti di essere contento.
Peggio ancora, molti rimpatriati, non capendo cosa stanno attraversando, mettono a tacere il loro disagio, per godere di quello che dovrebbe essere la piacevole esperienza del rientro.
Questa pressione, dall’esterno o dall’interno, non fa altro che aggiungere ansia e insicurezza.
Tornare a vivere in Italia, il lato pratico
Da dove comincio
Tornare a vivere in Italia non è solo nella mente e nelle emozioni. C’è anche una lunga lista di cose da fare, il lato pratico del rientro.
Potrebbe essere necessario trovare un nuovo appartamento o acquistare una casa, un compito enormemente dispendioso in termini di tempo ed energie.
Potrebbe essere necessario acquistare un’auto, un’altra grande impresa nel migliore dei casi. Devi iscrivere i bambini a scuola, comprare i vestiti e il materiale scolastico, organizzare il trasporto.
Devi aprire un conto in banca, ottenere una carta di credito, prenderti cura delle questioni fiscali e assicurative.
La tua mobilia spedita non è ancora arrivata, è arrivata troppo presto o mancano elementi chiave.
Devi sottoscrivere i contratti del gas, l’elettricità e la TV.
Potrebbe essere necessario ottenere la convalida della patente di guida.
Hai un sacco di cose da comprare, disimballare, riporre, immagazzinare, pulire e riparare.
Questioni di soldi
Una volta che inizi a fare alcune di queste cose, si pone un altro problema: la questione dei soldi e, in particolare, la loro mancanza.
Spesso quando si torna nel paese d’origine c’è in calo dello stipendio e/o dei benefici economici che si godevano all’estero.
Nel frattempo, i prezzi sono aumentati, le tasse sono più alte e i bambini hanno bisogno di vestiti nuovi.
Inoltre il rientro comporta una serie di spese una tantum, come ad esempio le spese per il trasloco, l’acquisto di una nuova macchina, o di mobili ed elettrodomestici,…
Tornare a vivere in Italia: ora che sei tornato
Un’altra questione pratica che devi affrontare ora che sei a casa è il fatto che gli amici, e soprattutto la famiglia, potrebbero avere delle aspettative nei tuoi confronti.
I nonni possono sentirsi in dovere di vedere i loro nipoti più spesso di quanto tu sia disposto a recarti a casa loro.
I membri della famiglia potrebbero anche aspettarsi che inizi a prenderti la responsabilità degli anziani genitori o zii, sia che si tratti di prenderli in casa per un periodo, o di accompagnare la zia a qualche visita medica o ad un day hospital per un controllo.
Loro si aspettano che tu faccia la tua parte, forse anche un po’ di più per recuperare tutto il tempo che sei stato lontano.
Un’altra verità sul rientro è che i problemi familiari che hai lasciato quando sei partito per l’estero potrebbero essere lì ad aspettarti al tuo ritorno.
Non sono spariti semplicemente perché te ne sei andato e non si sono risolti da soli in tua assenza, anche se potevi aver avuto quest’impressione durante le visite rapide a casa durante le quali i problemi non erano mai emersi.
Se pensavi che il problema fosse sparito o, peggio, se te ne fossi andato in parte per fuggire da esso, allora potresti avere una spiacevole sorpresa al tuo rientro.
La vacanza non è il rientro
I rimpatriati dovrebbero essere informati che le vacanze trascorse a casa o le brevi visite fatte per qualche ragione particolare non sono un’anticipazione del riadattamento.
Questi rientri veloci sono di solito sempre idilliaci : incontri quasi perfetti con familiari e amici; cene con ex compagni di scuola; week-end a casa degli amici del compagno o escursioni in montagna con cugini.
Questo genere di rientri sono vacanze autentiche, una pausa dalla vita reale, dove niente importa perché tu comunque non vivi qui.
Ma queste visite non sono in alcun modo un’anticipazione di riadattamento; esse infatti, possono essere molto fuorvianti.
Tornare a vivere in Italia, cosa può fare il rimpatriato
Questi sono alcuni dei problemi comuni del rientro, una lunga lista di problemi a quanto pare.
Alcuni sono pratici, dove l’unico problema è trovare il tempo, il denaro e l’energia per fare ciò che deve essere fatto.
Altri sono psicologici ed emotivi, dove il problema è capire cosa ti sta accadendo, cosa stai attraversando e perché.
Ecco alcuni suggerimenti per far fronte ai problemi che abbiamo descritto sopra.
Addio significativo
Il primo consiglio è quello di orchestrare un addio significativo.
Inizia a pianificare il tuo rientro diversi mesi prima.
Fai un elenco delle persone alle quali vuoi dire addio e fai in modo che ciò accada a tempo debito.
Decidi cosa vuoi visitare prima di partire.
Che aspettative hai?
Un’altra cosa che puoi fare mentre sei ancora all’estero è pensare a cosa ti aspetti esattamente che accada dopo il tuo rientro.
Come immagini che ti sentirài? Che ipotesi stai facendo su come le persone reagiranno a te, sul luogo in cui stai tornando? Che ipotesi fai sulle persone che hai lasciato quando sei partito? Ti aspettano? Saranno cambiati? Che ipotesi fai su di te? Pensi di essere la stessa persona che eri quando sei partito?
Aspettati lo shock culturale inverso
Sapendo che arriverà, cambierà il modo in cui lo affronterai.
Non ti prenderà alla sprovvista e avrai anche aspettative più realistiche di te stesso, della tua famiglia e dei tuoi amici.
Leggere articoli o libri sul rientro e relativo riadattamento e, soprattutto, parlare con persone che lo hanno vissuto o con un professionista esperto di tematiche d’espatrio, sono probabilmente i modi migliori per prepararsi a gestirlo al meglio
Ricorda che essere preparati non renderà il rientro indolore, ma certamente meno traumatico.
Dovresti anche ricordare che quando si rientra è perfettamente normale sentirsi sopraffatti dalle troppe cose da gestire; che non è colpa tua se stai passando un momento così difficile.
Non c’è niente di sbagliato in te solo perché ti senti depresso e vuoi tornare all’estero.
Non è nemmeno saggio negare di avere difficoltà, fingere che tutto stia andando bene e che tu sia felice come i tuoi cari pensano che dovresti essere.
A volte sentirai la pressione a farlo, da chi ti circonda e da dentro di te.
Non devi recitare per accontentare gli altri che non capiscono il tuo disagio.
Non saltare alle conclusioni sui tuoi compatrioti e non disperare troppo presto.
Ricorda anche che il loro comportamento può essere una reazione al tuo.
Se tu continui a parlare di quanto sia brutto il tuo paese d’origine e di quanto sia perfetto l’estero puoi davvero aspettarti che la gente continui a voler conversare con te?
A nessuno piace sentir denigrare il luogo dove vive.
Tornare a vivere in Italia: concediti del tempo
Non ti sentirai a casa per diverse settimane, anche per mesi. Transizioni di questa portata, complesse e comprendenti tante parti della tua vita, sono processi graduali che necessitano di tempi lunghi.
Ricorda quanto tempo ti ci è voluto per adattarti all’estero.
Sii paziente con te stesso e con altri.
Ricorda anche che hai già attraversato delle transizioni, forse non il rientro di per sé, ma momenti in cui la tua vita è cambiata in modo significativo e hai dovuto adattarti a una nuova serie di circostanze.
L’hai fatto, per esempio, quando sei andato all’estero, l’hai fatto ogni volta che ti sei trasferito o hai cambiato lavoro, quando ti sei sposato (o divorziato), quando hai avuto un figlio (o un figlio si è trasferito), quando una persona cara è morta.
Tutti hanno fatto esperienza di transizioni e dell’ansia causata dai cambiamenti di vita, il rientro è solo una di esse.
In altre parole, hai già imparato la maggior parte delle abilità di cui avrai bisogno per affrontare l’esperienza di tornare a vivere in Italia.
Praticamente parlando
Ciò che puoi fare per affrontare al meglio l’esperienza del rientro è essenzialmente l’adeguamento del tuo atteggiamento e delle tue aspettative.
Ci sono, tuttavia, anche alcuni passaggi pratici che puoi adottare per aiutarti durante il processo.
Raccontare con parsimonia
Non bisogna essere così ansiosi di raccontare tutto quello che è successo in una sola volta.
Anche la famiglia e gli amici hanno un limite a quanto possono sentire delle tue esperienze all’estero.
Vedrai queste persone ancora e ancora nei mesi a venire; racconta loro le tue storie gradualmente.
Tornare a vivere in Italia: mostra interesse per gli altri
Ricordati di chiedere alle persone a casa cosa è successo nelle loro vite mentre eri via.
Mostra almeno tanta pazienza per l’ascolto quanta ne hanno mostrato con te .
Saranno molto più disposti a sentire parlare della tua vita se mostri interesse per la loro.
Un budget per le spese
Un’altra strategia utile è sviluppare un budget non appena possibile, idealmente mentre sei ancora all’estero.
Anticipa il più possibile le spese che puoi, sia una tantum che in corso, e cerca di sapere prima della partenza a quanto ammonterà il tuo stipendio una volta rientrato.
Non sarai in grado di prevedere tutte le spese, specie quelle eccezionali, o calcolare con esattezza le spese correnti, ma dovresti iniziare a farti un’idea di quanto ti costerà vivere a casa.
Se il reddito e le spese si bilanciano approssimativamente, potresti dover essere cauto.
Se le spese sono superiori alle entrate, inizia a pensare ora alle tue priorità.
Quali sono le spese essenziali da sostenere adesso e quali sono quelle che possono aspettare?
Non tutte le spese che affronterai al rientro hanno la stessa urgenza.
L’abbonamento alla metro o al treno per recarsi al lavoro non possono aspettare, ma rifoderare il divano sì.
L’appartamento ha bisogno di essere ripitturato, ma tu puoi comunque già entrarci.
Cerca altri rimpatriati
Una delle cose più utili che puoi fare durante il rientro è per cercare altri rimpatriati per condividere con loro la tua esperienza.
A volte il peso del ritorno a casa sembra troppo gravoso da portare da solo.
Puoi utilizzare i social per cercare gruppi di rimpatriati nella tua zona.
Avere la possibilità di parlare con qualcuno che capisca cosa stai passando e che può convalidare l’esperienza che stai attraversando sarà un sollievo.
Tornare a vivere in Italia, conclusioni
Sopraffatti e forse depressi dal rientro, i rimpatriati spesso dimenticano come siano cambiati in meglio dopo essersi trasferiti all’estero.
Ecco dunque un promemoria, per quei giorni in cui ti chiedi chi te l’ha fatto fare di trasferirti all’estero.
- Hai imparato a conoscere un’altra cultura e un’altra parte di mondo.
- Ora puoi parlare una nuova lingua, che sarà utile nella tua carriera o a scuola.
- Ti sei fatto degli amici meravigliosi.
- Sei meno etnocentrico; vedi sia te stesso che il mondo in modo più chiaro.
- Sei più indipendente, autosufficiente e sicuro di te stesso.
- Puoi pensare in modo più creativo o più originale.
- Sei più flessibile e potresti essere più cauto nell’ esprimere giudizi.
- Conosci la tua cultura meglio di chi non si è mai spostato.
E tu hai avuto difficoltà quando hai deciso di tornare a vivere in Italia?
Se lo desideri puoi condividere la tua esperienza nei commenti qui sotto.
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