Vorrei poter dire che non è mai troppo tardi per recuperare il rapporto con la propria madre. Comunque tutta la questione relativa alla riparazione del rapporto è complicata.
In alcune situazioni potrebbe essere, in un certo senso, troppo tardi.
Mentre alcune persone hanno avuto la fortuna di avere una madre amorevole, solidale e presente che non ha mai causato disagio emotivo, per altre potrebbe non essere stato così.
Tua madre potrebbe essere deceduta, o potresti aver deciso che il tuo rapporto con lei è troppo doloroso o dannoso per tenerla nella tua vita. In casi come questi, la relazione riparata è quella che porti dentro te stesso, che ti aiuta a guarire e a sentirti integro anche in sua assenza.
Per altre persone però, la riparazione potrebbe includere la madre, se si sceglie di farlo.
Ricorda: tua madre è una persona che commette errori, proprio come te.
Quando eri un bambino, i tuoi genitori erano le figure più importanti della tua vita.
Erano i tuoi eroi o i tuoi nemici, i tuoi capi o i tuoi protettori. Crescere comporta comprendere che i nostri genitori sono persone normali.
Sono imperfetti.
Molte persone fanno il meglio che possono con gli strumenti che hanno, compresi i tuoi genitori. I genitori imperfetti spesso avevano genitori imperfetti.
A volte cerchiamo di correggere gli errori commessi dai nostri genitori e finiamo per esagerare nel rapporto con i nostri figli.
Ad esempio se tua madre non ha mostrato abbastanza gentilezza e amore quando eri un bambino, potresti mostrare così tanto calore e amore ai tuoi figli da farli sentire soffocati.
Rapporto con la propria madre: l’errore di attribuzione.
Un termine preso a prestito dalla psicologia sociale potrebbe aiutare a spiegare meglio questo concetto: “errore fondamentale di attribuzione”.
L’errore fondamentale di attribuzione è la tendenza a considerare i difetti di qualcun altro come rappresentativi di ciò che lui è, mentre i propri come dovuti alle situazioni.
In altre parole: quando nel traffico taglio la strada ad un automobilista, è perché sono in ritardo per un incontro importante.
Quando un altro mi taglia la strada è un cretino ed egoista. Oppure: quando mostro un temperamento iroso nei confronti di mio figlio, è perché sono stressato.
Quando mia madre si arrabbiava, era perché era una cattiva madre.
Ripensa alle interazioni con tua madre quando eri giovane e valuta se l’errore di attribuzione fondamentale ha giocato un ruolo nel modo in cui hai interpretato l’evento.
Se tua madre era sprezzante delle tue emozioni, era perché era una madre terribile? O perché era avvolta nella sua vita stressante o perché non sapeva come consolarti? Questo rende il suo comportamento ok? Assolutamente no.
Ma lo rende più comprensibile e quindi forse più facile da perdonare.
Diventare genitori potrebbe cambiare il rapporto con la propria madre.
E’ capitato che le opinioni delle persone riguardo i propri genitori siano cambiate una volta che anche loro hanno avuto dei figli.
Ad esempio, una figlia un tempo ribelle ha chiamato sua madre per lamentarsi della propria figlia che piangeva tutta la notte. Voleva solo ringraziarla per “non avermi buttato fuori dalla finestra quando ero piccola e piangevo tutta la notte”, disse.
Quando abbiamo dei bambini, è come dare un’occhiata dietro le quinte della nostra infanzia. Oh, ecco cosa è successo dopo che mi hanno mandato a letto! A dieci anni eri convinto che tutto il divertimento cominciasse dopo l’ora di andare a letto, e magari ti sei risentito con i tuoi genitori.
Ora che hai dei bambini, sai che l’ora di andare a letto dei tuoi figli significa che finalmente hai la libertà di … collassare esausto sul divano, o di rimanere sveglio fino a tardi per finire tutto il lavoro che non hai potuto fare mentre eri occupato a portare i figli a scuola, agli allenamenti sportivi, al doposcuola.
Recuperare il rapporto quando tua madre non è più con te.
Quando non puoi parlare con tua madre per condividere con lei le tue esperienze genitoriali o chiederle perché si è comportata in modo tale da ferirti, è opportuno trovare una nuova “figura materna” sostitutiva che possa offrirti alcuni dei benefici di una relazione madre-figlio serena.
Un professionista della salute come ad esempio uno psicologo può offrirti quell’accettazione incondizionata che non hai ricevuto, o che non puoi più ricevere, da tua madre.
Quando si ripara il rapporto con la propria madre, non solo si guarisce dalle ferite emotive del rapporto con quella persona; ma migliorano anche il rapporto con il partner, gli amici, i figli e te stesso.
Qui la fonte originale :
https://abrandtherapy.com/repairing-your-relationship-with-your-mother/
11 Comments
Faty
MIA MADRE mi soffoca tanto, perché esagera sempre con le sue frasi (che pensa siano d’effetto); io non la sopporto più e ,quindi, questo mi ha portata ad odiare anche solo stare vicino a lei o sentire la sua voce. Vorrei tanto riparare le cose sapete come potrei fare.
Grazie.
marina arrivas
Gentile Faty, il rapporto tra madre e figlia é uno dei legami più forti che possano esistere. E’ spesso anche conflittuale poiché la naturale identificazione della ragazza con la propria madre rende più difficile la separazione dalla figura materna. Spesso il rapporto tra madre e figlia può diventare conflittuale quando la ragazza sta crescendo, e cerca di rendersi autonoma dalla figura materna. Può capitare che la madre fatichi ad accettare che lei é cresciuta e vuole prendere autonomamanete le sue decisioni. Ma ci sono anche altre motivi che possono rendere conflittuale il legame madre-figlia. Questi conflitti sono abbastanza frequenti e non devono spaventare : la crescita della figlia passa anche attraverso crisi e litigi. Occorre imparare a saper gestire al meglio le situazioni conflittuali che si possono innescare tra madre e figlia. Talvolta é necessario guardare le situazioni che ci fanno soffrire da un altro punto divista, ma quando si é immerse in forti emozioni non ne siamo capaci. Uno psicologo potrebbe aiutarla a considerare altri punti di vista che le consentano di vivere il rapporto con sua madre con maggiore serenità.
Fino alla fine di luglio offro una prima consulenza gratuita: se vuole possiamo parlarne tramite videochiamata. Se lo desidera mi contatti e fisseremo il colloquio. Buona serata.
Faty
Grazie mille, in realtà non credo che ce ne sia bisogno perché ho capito il MOTIVO di perché mi parla così. La ringrazio infinitamente per il suo aiuto, ma ora devo io affrontare le mie responsabilità. Grazie mille dottoressa. Arrivederci.
marina arrivas
Grazie a lei e buona vita !
marika
ciao sono Marika una ragazza di 14 anni, quando io e mio fratello eravamo piccoli i miei genitori si sono separati per poi divorziare.
Da quel giorno io e mio fratello andiamo dallo psicologo perchè soffriamo del disturbo delle emozioni.
La odio da ,morire non so cosa fare
marina arrivas
Cara Marika,nel suo commento mi dice che va da uno psicologo.Sicuramente é lui la persona che, conoscendola a fondo,può aiutarla a districare e a dare un senso alle emozioni che prova nei riguardi di sua madre. La lettura dei miei articoli in merito al rapporto madre-figlia può darle qualche utile spunto di riflessione ma occorre un percorso con un professionista qualificato. Ha fatto bene ad affidarsi, vedrà che piano piano i miglioramenti non tarderanno ad arrivare. Buona vita!
marika
grazie mille
Carmela
Sono soddisfatta delle risposte fornite alle sue interlocutrici.Gradirei anche io qualche consiglio.Grazie
marina arrivas
Gentilissima, se mi raccconta qualcosa del rapporto con sua madre, sarò felice di offrirle qualche spunto di riflessione.
Marco
Sono Marco. Ho mia madre che soffre da anni di depressione e disturbo bipolare con con deliri e accenni a schizofrenia. È stataseguita da uno psichiatra che ha azzeccato la terapia giusta. Ma con la morte di mio padre, che sorvegliava l’uso delle medicine, ha interrotto la terapia ed è tornata peggio di prima. Mia sorella ha problemi di famiglia molto seri e a causa pure della distanza, non riesce a tenerla a bada. Io che le abito vicino, ho subito una separazione dalla mia compagna, e sono diventato uno straccio. Riesco a lavorare e seguire mio figlio e basta. Non ho le forze di prendere in mano la situazione e aiutarla. È diventata un cavallo sbizzarrito: riempie di lettere minatorie la cassetta della posta mia e di molta altra gente del paese con discorsi deliranti che inneggiano Dio e la Madonna. Ho chiesto aiuto ai carabinieri e al sindaco, ma fin quando non diventa un soggetto pericoloso, non possono fare nulla. Ci sto male, le ho proposto di riprendere la terapia, ma non ne vuole sentire. Mi fa tanto male vederla così, all’età di 69 anni e non poterla amare come madre e abbracciarla come mi abbracciava quando ero piccolo. Questa cosa mi distrugge.
marina arrivas
Caro Marco, innanzitutto ti voglio ringraziare per aver voluto condividere con me questo periodo della tua vita così complicato e doloroso.
Ad un certo punto della vita accade che i figli si prendano cura degli anziani genitori. A te,come ad altri figli di genitori affetti da una malattia mentale,è accaduto prima del tempo di diventare caregiver del proprio genitore.
Molte persone condividono le difficoltà pratiche ed i sentimenti che mi hai descritto nel commento al mio articolo.
Nel 2011 è nata in Italia l’associazione COMIP- ITALIA https://www.comip-italia.org/ creata da e per i figli di genitori con disturbo psichico.
Quest’associazione consente l’accesso gratuito ad un gruppo di mutuo auto aiuto riservato proprio a chi come te attraversa un periodo di difficoltà con il proprio genitore e non sa bene come fare ad aiutarlo nel migliore dei modi .
Il mio consiglio è dunque quello di contattare tramite il sito qui sopra le persone dell’associazione che sicuramente ti daranno una mano ad affrontare la tua situazione.
Buona vita!