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Tornare in Italia dopo aver vissuto all’estero: lo shock culturale inverso.

Dr.ssa Marina Arrivas - Psicologo online per italiani all’estero

8 Comments

  • Sara
    Inviato 17 Agosto 2021 a 10:01

    Quanto è vero! Sono appena tornata dopo 10 anni in UK, dopo 2 anni passati a ponderare su questa decisione. Sono felicissima di averlo fatto, ma lo shock inverso non ha tardato a presentarsi.. Modi di vivere, lavorare e intendere la vita diversi. So di essere cambiata tantissimo, e anche se ho mantenuto i rapporti con varie persone, quelle più importanti, mi ritrovo davvero a sentirmi incompresa e a cercare la solitudine per elaborare i sentimenti. Forse l’essere ritornata in Italia, ma in una città diversa e a circa 200 km dal paesino di origine mi sta aiutando a cercare la mia nuova identità, senza confondermi con la mia precedente. Rimane però questa sensazione di solitudine. So che prima o poi migliorerà, soprattutto dandomi il tempo di trovare nuove abitudini e amicizie..

    • Post Autore
      marina arrivas
      Inviato 17 Agosto 2021 a 11:07

      Gentilissima, la consapevolezza delle emozioni e degli stati d’animo che sta vivendo è il primo passo verso la costruzione di un nuovo benessere emotivo.L’identità è sempre in divenire. Se fosse tornata nel suo paesino di origine,il senso di spaesamento sarebbe stato probabilmente il medesimo che sta provando ora. Con il trasferimento all’estero è la sua identità che è mutata, arricchendosi di nuovi aspetti. Ora che è rientrata in Italia,dal punto di vista emotivo, è essenziale integrare altri aspetti alla sua identità’che si arricchirà di questa nuova esperienza. Non abbia fretta e vedrà che piano piano riuscirà a ritrovare il suo benessere.Sono onorata che il mio articolo abbia trovato risonanza con la sua esperienza che poi è anche quella della maggior parte degli espatriati che decidono di tornare in patria.Buona vita!

  • Alice
    Inviato 6 Settembre 2021 a 15:51

    Buonsera Marina,
    Grazie per aver creato questa pagina che ci puo far sentire meno soli e ci permette di condividere…
    Io ho passato anni a ponderare la mia decisione di tornare in Italia. In alcune fasi mi sento di non ]poter piu aspettare e di fare il balzo, ma ho troppa paura dell’incognita e purtroppo non potro contare sull’alloggio della mia famiglia (dovrei essere completamente autosufficiente)

    In questa fase, alimentata da esperienze di vita forti nell’ultimo periodo mi sento estremamente lost. L’istinto dice Italia e la ragione dice di stare all’estero.
    Non riesco a trovare quella pace interiore che mi permetta di prendere una decisione equilibrata fra ragione e istinto. Che fare?!
    Grazie

    • Post Autore
      marina arrivas
      Inviato 7 Settembre 2021 a 06:26

      Gentilissima, il sentirsi sospesa tra due mondi è un’esperienza frequente tra gli espatriati.Certamente qualsiasi cambiamneto significativo va pensato e preparato per tempo. Non la conosco è mi è difficile proporle degli spunti di riflessione. Molteplici possono essere le cause che la bloccano nel farle prendere una decisione. Probabilmente dietro quell’antinomia tra istinto e ragione,ci sono vissuti,emozioni,ferite,esperienze,relazioni,desideri che andrebbero sondati,chiariti e “pacificati” per poter arrivare a quella che lei chiama “la pace interiore”.La invito a leggere gli altri articoli del mio blog;forse troverà ulteriori spunti di riflessione che l’aiuteranno.In questi giorni sto scrivendo un nuovo articolo sul rientro dall’estero che pubblicherò a metà mese circa.Sono contenta se la mia pagina potrà esserle di aiuto in questa scelta così importante. Buona vita!

  • Alessandro
    Inviato 10 Novembre 2021 a 18:14

    Stó pensando di tornare in Italia dopo 18 anni fuori. Mio papá non c´e´ piu, la mia mamma ri-sposata é andata a vivere a Cágliari. I miei amici se ne sono andati dal paese in cittá, anche io sono una persona diversa che non so se sono in grado di svolgermi in un lavoro in italiano perche non l´ho parlato piu. Me ne vado di un paese che mi ha ricevuto con abracci e le porte aperte, con il tempo é diventato mio, per andare in un´Italia che non é quella che ho lasciato. Lascio piu che amichi, fratelli… per tornare in un posto dove é naturale lamentarsi di tutto ma non fare nienete, e saró “straniero a casa”, tutto per avere piú stabilitá economica. Sapiamo che in l´Italia tutto é di miglior qualitá, tranne la gente. Figa, ancor´oggi mi fa schifo pensare ai vecchi, sempre bestemiando e risaltando i defetti degli altri, saltando posti in coda, razzisti e lamentandosi di tutto.
    Piango ogni volta che comincio a organizzare il ritorno… credo di preferire la crisi economica. Vivo in Argentina.

    • Post Autore
      marina arrivas
      Inviato 10 Novembre 2021 a 20:18

      Gentilissimo, la ringrazio di aver condiviso con me questo suo periodo così difficile da attraversare.
      La vita non consente a nessuno di “tornare”. Se decidesse di rientrare in Italia, dopo tanti anni trascorsi in un paese al quale è profondamente legato, il suo sarebbe un nuovo trasferimento, con tutte le conseguenze che esso comporta (compreso un eventuale shock culturale inverso).
      Ma è anche vero che nella vita nessun passo è definitivo: provi a vivere il rientro come un periodo di prova per capire se veramente l’Italia è il paese dove vuole stare.
      Provi a girare un po’ le varie città e regioni italiane: potrebbe trovarne una dove sarà meno difficile ambientarsi (magari un luogo che le ricordi un po’ la sua Argentina) e dove potrà cominciare a scrivere un nuovo capitolo della sua vita.
      Oppure potrebbe decidere di trasferirsi in un paese europeo con condizioni economiche migliori dell’Argentina.
      Insomma si prenda un po’ di tempo prima di decidere dove stabilirsi.
      E basi la sua decisione non solo sulle prospettive lavorative che troverà ma si soffermi a comprendere se quel luogo la fa sentire a casa oppure no.
      Buona vita!

  • Sara
    Inviato 13 Gennaio 2023 a 16:47

    Ho vissuto quasi 7 anni in Cina e sono tornata da due mesi in Italia. Partiti in 2, tornati in 4. Che dire, avrei voluto leggere prima dello shock culturale inverso per fare una scelta più ponderata. Per quanto, da quando siamo rientrati, mi sforzi di pensare alle ragioni che ci hanno riportato in Italia, non faccio che pensare che abbiamo fatto la scelta sbagliata. Mi manca tutto della mia vita/routine di prima. Mi manca casa mia, gli amici, mi manca la scuola di mio figlio, le persone che vedevo tutti i giorni, mi mancano i colleghi, mi mancano le strade, il cibo, il mio ristorante preferito, i picnic al parco di fronte a casa, la mia insegnante di cinese, fare yoga…mi manca anche quello che pensavo di non sopportare più e di non aver più voglia di sopportare. Benché fossimo pienamente convinti di voler tornare in Italia, e comunque sarebbe successo al più tardi quest’estate, ora mi pento fortemente di aver anticipato il rientro e di non aver preso il tempo necessario per pianificare il nostro ritorno. E’ stato come uno strappo. Lo shock culturale che ho vissuto quando mi sono trasferita in Cina è niente in confronto a quello che sto vivendo ora. Che dire…è dura…In bocca al lupo a tutti quelli che decidono di rientrare, vi auguro di viverla meglio di come me la sto vivendo io.

    • Post Autore
      marina arrivas
      Inviato 14 Gennaio 2023 a 18:29

      Cara Sara, la sua esperienza di shock da rientro è molto comune soprattutto perché quasi nessuno è preparato a ciò. Molti expat conoscono e sono preparati allo shock cultuale quando partono per l’estero, soprattutto se si recano in un paese con una cultura così diversa com’è ad esempio la Cina, dove ha deciso di vivere per un po’ di anni.
      Quasi nessuno però immagina che il ritorno in patria è in realtà un nuovo trasferimento con annesso shock culturale!
      Cosa dirle oltre ai consigli che trova nel mio articolo?
      Immagini di essere all’estero e di doversi ambientare in un nuovo paese. Dovrà ricostruire amicizie, abitudini e routines, proprio come se fosse di nuovo espatriata.
      Provi a ripensare a come ha superato le impasse da adattamento quando si è dovuta ambientare in Cina e trovi soluzioni analoghe per il suo nuovo adattamento.
      Forse in questi anni è tornata in vacanza in Italia, ma purtroppo il rimpatrio non è la vacanza, e dopo i primi tempi dal rientro,le differenze purtroppo si fanno sentire.
      Il modo migliore di affrontarle? Accettarle tutte, sapendo che con il tempo si faranno sempre più deboli. Ogni volta che si cambia paese è la nostra identità che viene sollecitata a cambiare. La parte di noi che più ci definisce si deve rimodulare per adattarsi al nuovo ambiente; perchè ciò accada occorre tempo.
      Lei non è più la Sara che è partita per la Cina; non è più la Sara che ha lasciato la Cina; ora deve avere la pazienza di veder sbocciare una nuova Sara. Non abbia paura di accogliere questa sua nuova identità: è un processo assolutamente normale quando ci si traferisce.
      Al termine di questo suo nuovo adattamento, tutte queste esperienze formeranno una persona diversa, sicuramente psicologicamente più ricca.
      Si dia del tempo e non abbia fretta. Accolga con pazienza tutto ciò che ora le sembra così diverso da quello che ha lasciato.
      Buona vita!

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