Tornare in Italia dopo aver vissuto all’estero può comportare una fase di ri-adattamento alla cultura d’origine.
Forse quando ti sei trasferito non avresti mai pensato di rientrare in Italia.
Ma all’estero non sei più felice, anche se non riesci a comprendere cos’é che non va: non ti trovi bene con il lavoro?
Avverti una forte nostalgia di casa?
Oppure é la lontananza dagli affetti o la solitudine che provi da un pò di tempo a questa parte?
Può capitare di entrare in un circolo vizioso di negatività dal quale non si riesce più ad uscire.
Di tutto ciò che ti circonda riusci a cogliere solo gli aspetti negativi e l’unica soluzione ti appare quella di tornare a casa.
Ogni Paese ha i suoi pro e contro.
Non c’è una formula giusta, valida per tutti; ognuno di noi deve cercare la felicità per sé, e deve sapersi ascoltare per capire cosa desidera nel profondo del suo cuore.
Tieni presente tuttavia che il rientro non è mai un tornare indietro perché nella vita questo non è permesso.
Il rientro a casa sarà dunque un altro passo in avanti nella tua vita.
Tornerai cambiato,più maturo,ricco di esperienze diverse che in Italia non avresti potuto fare.
Che cos’é lo shock culturale inverso
Il rientro in Italia sarà dunque un nuovo trasferimento che potrà causare gli stessi sintomi dello shock culturale della partenza.
Con la differenza che questi sintomi sono le conseguenze psicologiche e psicosomatiche del processo di riadattamento alla cultura d’origine.
I sintomi sono più o meno gli stessi dello shock culturale relativo alla partenza: ansia, frustrazione, isolamento e irritabilità sono sintomi ricorrenti.
Tuttavia può giungere fino a una vera e propria depressione nei casi più gravi.
Al rientro ti senti confuso, spaesato ed incompreso: straniero in patria!
Ciò che prima ti era familiare ora ti sembra estraneo.
Lo shock culturale da rientro può cogliere impreparati quanti decidono di tornare in italia.
Questa difficoltà di ri-ambientamento sarà tanto maggiore quanto il paese in cui hai vissuto é maggiormente lontano come stile di vita, tradizioni ed usanze dalla cultura e dallo stile di vita dell’Italia.
Il problema più grande è dato dallo scollamento tra le aspettative e la realtà.
Tornare a casa implica avere delle aspettative basate sulle tue esperienze passate.
Ma durante la tua assenza, il paese è cambiato, le persone sono cambiate e tu stesso sei cambiato.
La vecchia vita che immaginavi di ritrovare non esiste più.
Ogni ritorno è un nuovo inizio.
Dati statistici indicano che 77 persone su 100 soffrono di questo problema al rientro in patria e che il processo di riadattamento al paese di origine può durare da 3 a 12 mesi.
Sei tra i 30.000 italiani che ogni anno tornano a casa dopo aver vissuto fuori per alcuni anni?
Ecco allora alcuni consigli per non farsi trovare impreparati al periodo di ri-adattamento che ti aspetterà se deciderai che l’estero non fa più per te
Tornare in Italia : come superare lo shock culturale inverso
Se sei convinto che l’estero non faccia più per te, se i vantaggi non superano più i lati negativi:
Non prendere decisioni affrettate sull’onda dell’emotività o di forti emozioni negative o positive.
Quando si è preda di forti emozioni, prima di prendere decisioni importanti è meglio lasciar decantare l’emotività.
Non portare nulla con te delle cose acquistate all’estero.
Se un capitolo della tua vita si deve chiudere non è bene portarsi strascichi con sé.
Evita di rientrare a casa dei genitori.
Dopo anni di assoluta indipendenza la convivenza diventerebbe molto difficile ed accentuerebbe lo stress da rientro anziché aiutare a superarlo.
Meglio chiedere ad un’amica di ospitarti finché non trovi una sistemazione autonoma.
Al rientro è normale ricercare gli amici di un tempo e trovarsi assieme a loro per trascorrere il tempo libero.
Ti succederà però di non sentirti più a tuo agio con loro, come se fossi un’altra persona.
Sei cambiato e ora non riesci più a trovarti bene con loro, ti sentirai straniero in patria.
Prendi in considerazione l’idea di trovare nuovi amici (senza abbandonare i vecchi) più in sintonia con il tuo nuovo modo di essere.
Rientrerai con la consapevolezza di essere stato in grado di cavartela all’estero in situazioni anche difficili senza nessun supporto.
Questo ti darà una sicurezza maggiore nell’affrontare le nuove responsabilità lavorative.
Coltivare nuovi interessi e nuovi hobby ti aiuterà ad integrarti al meglio al rientro.
Potrai fare nuove conoscenze più simili alla tua nuova identità.
Cercherai i negozi ed i luoghi dove si parla una lingua straniera e ti sentirai sempre un po’ straniero.
Resisti al desiderio di tornare all’estero dopo pochi mesi dal rientro.
Il segreto è saper trovare in ogni luogo un lavoro e degli interessi che ti piacciono, piuttosto che scappare da un posto all’altro.
Preparare il ritorno a casa.
Questo può essere fatto,indicativamente 6 mesi prima del rientro, avvalendosi dell’aiuto di uno specialista.
Se uno o più sintomi dello shock culturale inverso dovessero perdurare nel tempo, prendi in considerazione di rivolgerti ad un professionista che possa aiutarti a ripartire con “il vento in poppa”!
Condividi la tua esperienza lasciando un commento qui sotto se il fatto di tornare in Italia ti ha provocato lo shock cultuale inverso e come hai fatto a superarlo.
PER APPROFONDIRE
C. Storti, The Art of Coming Home
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